L’influenza australiana arriverà con l’anno nuovo, anticipando ogni pronostico. Vediamo quali sono i sintomi e come sconfiggerla.
Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di prevenzione del Ministero della Salute, avvisa la popolazione di un picco dell’influenza australiana già nelle prime settimane del 2023.
![influenza australiana](https://www.ecodimilano.com/wp-content/uploads/2022/12/influenza-australiana.jpg)
L’anno nuovo inizierà male, molto male. L’influenza arriverà in anticipo rispetto le previsioni e sarà altamente contagiosa. I virus continuano a tenerci in pugno come dimostrano già queste ultime settimane del 2022. Tantissime persone sono a letto con l’influenza, raffreddori e bronchiti con molto anticipo – come già detto – sulla solita tabella di marcia. Generalmente l’influenza colpisce tra fine gennaio e febbraio ma i virus sono bizzarri – afferma di direttore Rezza – e nessuno è veggente. L’attuale ipotesi più plausibile prevede, dunque, una repentina ondata di influenza definita “australiana” a ridosso dell’anno nuovo. Sarà un lungo inverno e noi cittadini dovremo avere molta pazienza. Non dimentichiamo, inoltre, che anche il Covid continua a colpire e presto arriverà Cerberus a rovinare le vacanze di Natale.
Un nuovo boom dopo due anni di assenza
Durante la pandemia con l’uso della mascherina e le restrizioni si sono registrati molti meno casi di influenza stagionale. Soprattutto i bambini sotto i cinque anni sono rimasti al sicuro nelle loro case evitando di incontrare non solo il Covid ma qualsiasi altro virus. Ciò significa che il sistema immunitario non si è rafforzato e, di conseguenza, ora che la vita è ripresa freneticamente l’organismo è maggiormente esposto alle malattie stagionali.
Non a caso nella settimana tra il 21 e il 28 novembre si è registrato un boom di sindromi simil influenzali arrivando a 12,9 casi ogni mille abitanti (da 9,5). I dati non finiscono qui. Da inizio stagione – e siamo ancora in autunno – circa 2,45 milioni di persone hanno contratto un’infezione con un picco di 40,8 casi su mille per i bimbi sotto i cinque anni (da 29,6). Tra tutte le infezioni riscontrate prevale quella influenzale.
Influenza australiana in arrivo, cosa sappiamo
Cosa dobbiamo aspettarci in questo lungo inverno 2022/2023? Febbre alta che sale rapidamente, mal di gola, dolori alle ossa, inappetenza e raffreddore. Stessi sintomi del Covid, dunque, con un riconoscimento dei virus che diventa sempre più difficile. Come cura dell’influenza i medici consigliano antipiretici al bisogno (con febbre sopra i 38,5) e antibiotico solo se necessario – occorre che ci sia un batterio da combattere altrimenti risulta inutile oltre che dannoso.
Bere molto e riposo sono le altre indicazioni da seguire per una ripresa più veloce. I genitori non devono correre al pronto soccorso al minimo accenno di febbre alta. L’emergenza è provocata da difficoltà respiratorie, chiari segni di sofferenza eccessiva, difficoltà di deambulazione, reazioni troppo lente e apatia. Se quando la febbre scende il bambino diventa più vivace non bisogna preoccuparsi.
Per persone fragili e anziani è consigliata la vaccinazione antinfluenzale per evitare complicazioni. Il consiglio è parlare con il proprio medico curante e decidere insieme come comportarsi per prevenire o combattere l’influenza australiana (ceppo A H3 N2).
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).