Videogame e console, classifiche e fatturato del settore: i principali dati del 2021

I videogame sono ormai il fulcro dell’intrattenimento e spesso e volentieri vengono preferiti ai più classici giocattoli anche da chi è in tenera età. Quello che ruota intorno ai videogiochi è un vero e proprio mercato, in cui si cerca ogni anno di alzare l’asticella per raggiungere nuovi obiettivi e migliorare un indotto già di per sé molto importante, che arriva tranquillamente ai 200 miliardi di Euro. Il boom del settore è avvenuto già parecchi anni fa, prima della fine del secondo millennio. Fu l’era a 16 bit, in particolare, a destare l’interesse di svariati Paesi in tutto il mondo con l’avvento del Super Nintendo e del SEGA Mega Drive. Da allora è stata tutta un’escalation e le console si sono rinnovate periodicamente, in genere ad ogni lustro. Anche i videogiochi portatili si sono evoluti in maniera esponenziale, lasciandosi alle spalle la lunga militanza del Game Boy, probabilmente il sistema più iconico in tal senso.

L’età media dei giocatori è salita, l’offerta generale è diventata più accessibile e la comunicazione è stata notevolmente potenziata. Per molti giocare è diventato addirittura un lavoro: anche i più vecchi giochi di carte hanno conosciuto una bella spolverata e attualmente vengono praticati online. In poco tempo è stata portata avanti una terminologia specifica, i parametri degli avventori delle piattaforme di intrattenimento si basano sul bankroll e si sono sviluppati l’idea del money management e il concetto di volatilità nel campo nelle slot machine. Nel 2021 giocare ai giochi virtuali e ai videogame rappresenta un’esperienza totalmente diversa rispetto al 1990, quando ci si limitava a impugnare un controller da soli e a sfidare un’intelligenza artificiale.

La maggior parte dei giocatori si trova in Europa e ammonta per l’esattezza a mezzo miliardo di persone, il doppio dei gamer che popolano invece gli States. Se si parla di videogame, bisogna distinguere tra le console che riproducono i giochi e i giochi in sé per sé: curiosamente, le prime coprono solo il 20% delle vendite del settore, per cui va da sé che l’attenzione globale è rivolta più ai titoli in uscita che alle apparecchiature e alle periferiche. Oggi sono sempre di più le donne che si avvicinano ai videogiochi, anche dopo l’adolescenza. Per quanto riguarda gli uomini, invece, non manca chi gioca anche a 40 anni. Di conseguenza, anche gli argomenti e i temi trattati nei titoli sono cambiati: ne esistono di più maturi, relativi magari a casi investigativi o contesti storici, ma anche di più modesti e pensati a chi si approccia ai videogame per la prima volta. Diversi titoli per bambini sono stati pubblicati ad esempio per la Nintendo Switch, una delle console più chiacchierate degli ultimi tempi perché considerata doppiamente ibrida: sia perché si presenta contemporaneamente come casalinga e portatile, sia perché vive all’interno della nona generazione delle console pur essendo stata introdotta nell’ottava.

Il 2021 è stato un anno importante per il gioiellino di casa Nintendo, che nel 2019 non aveva raccolto bei numeri. Un quadro che ha quasi del paradossale se si pensa che nel 2020 era arrivata sul mercato la PlayStation 5, che ha già venduto più di 12 milioni da quando è stata lanciata. Ad ogni buon conto, la PlayStation 5 è la console più venduta in Italia dell’ultimo anno e specialmente nel Vecchio Continente è al centro di una concorrenza spietata proprio con la Switch. Il gioco più richiesto di tutti nel 2021 è stato invece FIFA 22, che ha riscontrato più successo negli store digitali che nei negozi. Più indietro Far Cry 6 e GTA V.

 

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