In previsione un nuovo meccanismo di calcolo dei consumi di luce e gas. Le bollette cambieranno, vediamo chi sarà avvantaggiato.
Scopriamo quali sono le nuove regole che disciplineranno il conteggio dei consumi di luce a gas e da quando verranno applicate.
Giancarlo Giorgetti annuncia un possibile cambiamento del meccanismo di calcolo degli importi di luce e gas che consentirà una spesa minore. I contribuenti tendono le orecchie per captare ogni novità che potrebbe garantire loro un risparmio. I costi delle utenze domestiche, infatti, sono diventati insostenibili e ora che il freddo è arrivato e i termosifoni dovranno essere accesi si teme una batosta maggiore. L’idea è di basare il conteggio proprio sul consumo. Meno si consuma, meno si paga secondo un piano logico e coerente. Prendendo esempio dal sistema tedesco, il nuovo meccanismo prevede una tariffa fissa che possa coprire il 70/80% del consumi rilevati l’anno precedente. Superando la soglia si pagherà di più ma seguendo i prezzi di mercato.
Gli aiuti per arginare i costi di luce e gas non possono essere erogati per sempre dal Governo. È necessario ideare un sistema che possa calmierare i prezzi dell’energia indipendentemente da una situazione emergenziale. La tariffa fissa sembrerebbe essere una soluzione fattibile e potrà raggiungere un duplice obiettivo. Permettere ai cittadini di pagare di meno mentre si incentiva a ridurre i consumi.
In generale, il meccanismo prevede il pagamento una tantum delle bollette del mese di dicembre seguito da una seconda fase in cui viene fissato una soglia massima di 12 centesimi di euro lordi a kilowattora sull’80% dei consumi. La richiesta eccedente l’80% si pagherà secondo il prezzo di mercato. In questo modo i cittadini dovrebbero essere spronati a limitare i consumi per restare nel limite prefissato. Questo il modello tedesco da prendere come esempio con una piccola modifica. La fascia protetta dei consumi in Italia dovrebbe essere compresa tra il 70 e l’80% rispetto gli anni precedenti.
Il meccanismo non è semplice e prevede un lungo lavoro da parte del Governo. Inoltre ha dei costi da valutare per lo Stato. Quest’ultimo, infatti, dovrebbe coprire la differenza tra tariffa fissa calmierata e il prezzo di mercato. Confindustria spera in un esito positivo della proposta avanzata con messa in atto già dalla prossima primavera. I cittadini e le imprese speravano in interventi più prossimi ma al momento dovranno accontentarsi delle misure già in atto e sperare che a conti fatto il nuovo meccanismo possa scattare il prima possibile.
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