BTP, rendimenti altissimi! È l’effetto del QT

I tassi di interesse continuano ad aumentare e i rendimenti dei BTP con loro. I titoli di stato italiani sono sempre più costosi per il Tesoro.

Ma non è soltanto l’aumento del costo del denaro a preoccupare, ma anche una inversione di tendenza nelle politiche monetarie della Banca Centrale Europea.

BTP
Eco di Milano

La BCE smetterà di comprare titoli di stato per tenerne basso il rendimento e evitare la speculazione. Un cambiamento che preoccupa l’Italia, che negli anni passati era stata il principale benefattore del cosiddetto Quantitative Easing. Ora però si va verso un cambiamento radicale, con un futuro segnato dal Quantitative Tightening. Di cosa si tratta? E quanto è preoccupante per il debito pubblico itlaiano.

BCE, inflazione, tassi di interesse e QT: cosa sta succedendo?

Le notizie economiche sono ormai invase da termini inglesi e sigle. È difficile capire cosa stia succedendo, tra BCE, QE, QT. La situazione però, oltre la nebbia della terminologia, è abbastanza chiara. L’Europa ha un problema di inflazione. Ce l’ha da quando è ripresa la pandemia. Le ragioni sono la ripresa economica, e il troppo denaro circolato durante i lockdown per supportare l’economia.

Le soluzione è aumentare i tassi di interesse. Più costa prestare denaro meno ne circola. Meno ne circola più il denaro acquista valore. Più il denaro acquista valore, più diminuisce l’inflazione, perché all’aumento dei prezzi dei beni corrisponde un aumento del valore del denaro. Dato che in buona parte dell’Europa si usa l’Euro, il compito di alzare i tassi sta alla Banca Centrale Europea. 

Così da ormai diversi mesi la BCE aumenta i tassi di interesse. All’inizio di dicembre la direttrice Lagarde ha annunciato non solo un nuovo aumento, ma anche che i tassi continueranno a salire nel 2023. Per supportare ulteriormente questa politica inoltre, verrà interrotto il Quantitative Easing, o QE. Si trattava della politica per cui la BCE acquistava i titoli di stato dei Paesi con un debito sotto pressione, come l’Italia.

Questo aveva la doppia funzione di abbassare i tassi di interesse sui titoli di stato, rendendo più facile per il nostro paese farsi prestare denaro, e di aumentare il denaro circolante. Ora però il denaro circolante va ridotto, quindi è il momento di invertire la tendenza e affidarsi al Quantitative Tightening.

BTP e QT: cosa succede ora ai titoli di stato italiani?

La BCE ha quindi invertito la rotta. Invece di comprare titoli di stato, li sta vendendo. Questo ha la doppia funzione di alleggerire la posizione della Banca Centrale, che ha comprato moltissimi titoli di debito sovrano, e di ridurre il denaro circolante. Questa però è una brutta notizia per l’Italia.

Se uno Stato ha bisogno di soldi, vende titoli di debito. Prende di fatto soldi in prestito, con un tasso che varia a seconda delle situazioni. Più alte sono le probabilità che lo Stato non ripaghi il suo debito, più i tassi si alzano, per convincere gli investitori a comprare. Altro fattore è la legge della domanda e dell’offerta. Se lo Stato offre moltissimi titoli, significa che ha bisogno di venderli. Per convincere gli investitori a comprarli quindi, alza i tassi.

L’Italia ha sia un debito enorme, che aumenta il rischio di bancarotta, sia molti titoli di debito in circolazione ora che la BCE li sta vendendo. Il risultato è che i buoni del tesoro, i BTP, hanno raggiunto rendimenti del 4,3% dopo anni di tassi bassissimi. Il debito italiano ora costa quindi molto di più che in passato, e il governo dovrà quindi destinare più risorse a pagare gli interessi e meno ai propri progetti politici.

Impostazioni privacy