Prelievi Bancomat, aumenti sventati dall’antitrust

Il progetto di Bancomat SPA di rivoluzionare le commissioni degli ATM è saltato per via dell’Antitrust.

L’autorità che vigila sulla concorrenza ha accolto i reclami delle banche popolari e dei piccoli istituti di credito e ha fermato le modifiche alle commissioni del gigante dei pagamenti.

Prelievi Bancomat
Eco di Milano

Una buona notizia per i consumatori. Secondo molti esperti infatti queste modifiche avrebbero potuto rafforzare la posizione delle grandi banche e causare un effetto simile a quello avvenuto con le spese del fido. Le spese degli ATM rimarranno quindi identiche a prima, senza ulteriori aumenti, una fortuna vista anche la possibile riforma del limite minimo per i pagamenti elettronici che potrebbe costringere ad utilizzare più spesso il contante.

Il progetto di riforma delle commissioni sui prelievi Bancomat

Bancomat SpA è la più grande azienda in Italia nel settore della gestione dei circuiti di pagamento. È praticamente monopolista per quanto riguarda gli sportelli di prelievo automatico del contante, tanto è vero che nel nostro Paese per antonomasia portano il suo nome, oltre ad essere molto diffuso nelle carte di debito. Nel 2020 l’azienda ha proposto un progetto per modificare le commissioni e annullare gli oneri interbancari.

Ad oggi infatti, quando si preleva da un Bancomat, o sarebbe meglio dire da uno sportello automatico o ATM, esistono due possibili situazioni. Se il prelievo si esegue da uno sportello gestito dalla propria banca non si pagano commissioni. Se invece si esegue da uno sportello gestito da un’altra banca, si pagano 49 centesimi di euro di commissione. L’idea di Bancomat era quella di scaricare sugli istituti di credito quest’ultima spesa, e di rimuovere il limite massimo imposto fino ad oggi.

Con questa decisione si sarebbe quindi rimesso alle banche, e non più all’azienda stessa, la decisione di quanto far pagare un prelievo sia per quanto riguarda quelli interni alla banca, che al momento sono gratuiti, sia per i cosiddetti interbancari, cioè fatti da uno sportello che non appartiene alla propria banca, e che hanno una commissione.

L’Antitrust blocca tutto

Sono state le banche popolari e i piccoli istituti di credito a portare avanti il ricorso contro questo progetto. Le associazioni che rappresentano queste banche hanno sostenuto presso l’autorità per la concorrenza, l’Antitrust, che demandare alle banche la cifra delle commissioni sui prelievi favorisse gli stessi istituti di credito più ricchi, che avrebbero potuto scegliere una nuova cifra troppo competitiva per le banche con meno disponibilità economica.

La paura per le piccole banche e per i consumatori era che si venisse a creare una situazione simile a quella dei fidi. Quando si è demandata la decisione sulla spesa del fido alle banche, la cifra degli interessi è salita allo 0,5% a trimestre per decisione di fatto delle grandi banche. Anche i prelievi avrebbero potuto fare la stessa fine, con commissioni anche triple rispetto a quelle attuali.

L’Antitrust ha rimandato per mesi la propria decisione, visto anche che il progetto era stato presentato a ottobre 2020. Ma infine l’agenzia garante della concorrenza ha scelto di fermare il progetto, e di non permettere a Bancomat di proseguire. La norma è stata definita anticoncorrenziale secondo l’articolo 101 paragrafo tre delle norme europee sulla concorrenza. Le commissioni sui prelievi di contanti agli sportelli automatici quindi non aumenteranno a partire dal prossimo anno come invece sarebbe successo se la norma fosse passata.

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