Gennaio mese ricco per i lavoratori: più 350 euro in busta paga

Tre milioni di lavoratori a gennaio noteranno 350 euro in più in busta paga. A gioire i dipendenti del settore terziario.

I lavoratori del settore terziario e della Distribuzione Moderna e Organizzata riceveranno un regalo ad anno nuovo.

gennaio lavoratori
Eco di Milano

L‘inflazione sta rovinando le famiglie italiane? La risposta è sì. Le retribuzioni sono insufficienti – al pari delle pensioni – per sostenere l’aumento del costo della vita? Anche in questo caso la risposta è sì. Le entrate sono insufficienti a coprire le uscite e i cittadini si stanno impoverendo sempre più. Sono poche le aziende che erogano benefit e premi ai dipendenti per non parlare delle tasse che gravano sui lavoratori con partita IVA. La situazione sta andando giorno dopo giorno alla deriva e servono interventi urgenti da parte del Governo. La Legge di Bilancio dovrà essere approvata entro il 31 dicembre e i lavoratori sperano che riporti misure a loro favore ma soprattutto in favore degli stipendi. Ad oggi, all’interno delle possibili soluzioni tangibili a beneficio dei lavoratori richieste da più fronti è certa l’erogazione del Bonus da 350 euro una tantum per i dipendenti del settore terziario e della Distribuzione Moderna e Organizzata.

A gennaio bonus da 350 euro per questi lavoratori

La Federdistribuzione ha spiegato in un comunicato i dettagli del Bonus da 350 euro che i dipendenti del terziario riceveranno in busta paga a gennaio 2023. Si tratta di un beneficio che riceveranno i lavoratori inquadrati al quarto livello. L’erogazione sarà doppia con una prima tranche di 200 euro versata nella busta paga di gennaio e un secondo versamento di 150 euro previsto con lo stipendio di marzo 2023. Da aprile, poi, si stima un aumento fisso di 30 euro al mese in attesa del rinnovo dei contratti collettivi nazionali.

L’importo più alto lo riceveranno i lavoratori del quarto livello ma somme inferiori saranno distribuite anche a tutti gli altri dipendenti. La decisione è frutto dell’accordo siglato da Federdistribuzione e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil.

I motivi alla base dell’accordo

Le aziende del terzo settore in questi ultimi anni hanno diminuito la produttività e redditività. Questa constatazione insieme alla perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni ha portato Federdistribuzione e le sigle citate a definire l’intesa. L’aiuto arriverà per circa tre milioni di italiani.

Riuscirà così a colmare l’attesa del rinnovo del contratto con gli adeguamenti connessi all’inflazione e all’aumento del costo della vita. Tra pandemia, guerra in Ucraina e crisi economica il potere d’acquisto diminuisce sempre più rendendo insostenibile la situazione per le famiglie del settore. Da qui la decisione di erogare il Bonus dato che per concludere le trattative per i contratti ci vorrà ancora qualche tempo.

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