Carta di credito, commissioni abbattute: la proposta salva-imprese

Azzerare le commissioni sui pagamenti con carta di credito come sostegno alle imprese. Un primo passo verso l’euro digitale.

 

Se transizione deve essere, meglio che avvenga sulla base di prerogative che possano realmente accontentare i consumatori. Sembra essere questa la linea guida di una proposta relativa alla carta di credito.

Commissioni carta di credito
Foto: Canva

O meglio, ai pagamenti che vi si effettuano. Perché è vero che la predilezione recente va alle transazioni tracciabili (e quelle con le carte vi rientrano a pieno titolo) ma è anche vero che per convincere i risparmiatori ad abbandonare del tutto il contante qualche incentivo andrà pensato. Il primo potrebbe realmente riguardare le commissioni applicate nel momento in cui il pagamento avviene con tale strumento. Un primo passo per favorire ulteriormente l’accantonamento del contante a beneficio di carte, bonifici e quant’altro possa risultare maggiormente verificabile sul piano fiscale. Anche se, già ora, le transazioni con carta di credito (o bancomat) risultano piuttosto frequenti. Più del contante in qualche modo.

Di sicuro, l’accantonamento del contante non sarà immediato. Né totale, visto che l’azzeramento totale della distribuzione della moneta potrebbe non essere la mossa giusta per una parte di contribuenti. Tuttavia, gli incentivi per l’utilizzo di mezzi tracciabili sono già stati lanciati da tempo. Anche il Cashback pensato dal Conte II andava in questa direzione, in un momento storico in cui, però, la ripresa dei consumi era appena iniziata e il funzionamento del rimborso sulle spese tracciabili aveva finito per mostrare il fianco a qualche difetto di troppo. A ora, il problema maggiore riguarda proprio le commissioni.

Commissioni aggirate sui pagamenti con carta di credito: ecco come fare

Una prima proposta è arrivata dal presidente dell’Associazione nazionale Autonomi e Partite Iva, Eugenio Filograna, con destinatario il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. L’obiettivo è quello di aggirare il colpo di coda portato dagli aumenti dei prezzi al consumo che, come conseguenza diretta, ha portato a un aumento delle commissioni da parte delle banche e delle finanziarie che vendono il servizio in questione. Con un danno preciso nei confronti dei lavoratori autonomi e delle Partite Iva. Eppure, nemmeno i consumatori ordinari sono esenti dagli effetti riflessi. Questo perché i loro fondi potrebbero essere utilizzati per i pagamenti tanto quanto essere trattenuti dalle banche dall’uso del contante. In questo senso, alzare la soglia concessa sui pagamenti in contanti consentirebbe di ridurre le commissioni sulla carta di credito.

A ogni modo, molto dovrebbe passare dalla decisione della Banca Centrale europea di convertire la moneta tradizionale in digitale. Il che andrebbe di fatto a rimpiazzare la consuetudinaria circolazione di denaro, limitando i costi nell’utilizzo e le commissioni bancarie sull’utilizzo della carta di credito. In pratica, secondo il presidente dell’associazione, l’euro digitale sarebbe da ritenere una soluzione utile per l’abbattimento delle commissioni. E, nondimeno, una soluzione al dubbio sulla transazione dal denaro contante ai pagamenti tracciabili. Resta primario, inoltre, lo scopo del sostegno alle imprese, adottando la riduzione dei costi sui pagamenti come parziale antidoto alle difficoltà economiche.

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