L’inganno del pellet sta per essere svelato: come difendersi dalle truffe

Il pellet è protagonista inconsapevole di numerose truffe ai danni dei consumatori. Centinaia di soldi regalati ai malintenzionati. Vediamo come evitare il raggiro.

I criminali informatici sfruttano il pellet per raggirare ignari utenti che desiderano unicamente risparmiare su un acquisto online.

pellet truffe
Canva

Il web consente di risparmiare sugli acquisti ma solo se ci si affida a siti e-commerce sicuri e rinomati. Lo shopping online, infatti, può rivelarsi molto pericoloso considerando il gran numero di truffe segnalate da tanti consumatori. I cyber criminali, infatti, approfittano del desiderio delle persone di ridurre le spese – soprattutto in questo periodo di rincari – per tendere trappole in cui far cadere il maggior numero di vittime possibile. E per far sì che la truffa abbia un esito positivo utilizzano come esca le mode del momento. Ecco perché le ultime allerte lanciate dalla Polizia Postale (e non solo) parlano soprattutto di truffe del pellet.

Truffe del pellet online, riconoscerle è il primo passo

La corsa all”acquisto delle stufe a pellet è iniziata intorno al mese di marzo 2022, quando il costo del gas è iniziato a lievitare e la paura di un inverno a freddo per mancanza di rifornimenti ha cominciato a diffondersi. Da allora la richiesta di acquisto dei piccoli cilindri di legno è aumentata a dismisura facendo crescere il costo del prodotto. Un sacco da 15 chili che fino a 8/9 mesi fa costava 3 o 4 euro oggi ne arriva a costare anche 13. Di conseguenza i consumatori cercano offerte online per ammortizzare la spesa ed è proprio così facendo che si cade nella trappola.

L’Unione Nazionale dei Consumatori ha spiegato che i raggiri propongono pellet ad un prezzo inferiore del 30/40% rispetto al costo di mercato a condizione che si acquisti un pancale da 500 o mille euro. Una volta effettuato il pagamento i venditori spariranno e la merce non arriverà mai a destinazione. Ebbene, i cittadini devono sapere che uno sconto così oneroso è impossibile nell’attuale contesto storico. L’azienda ci rimetterebbe e, dunque, meglio diffidare da offerte troppo vantaggiose seppur allettanti.

Come difendersi dai raggiri

In caso di dubbio, la Polizia Postale suggerisce di verificare la partita IVA del venditore accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate. Se corrisponde ad un’azienda realmente esistente è possibile che di truffa non si tratti. Per esserne certi, però, è bene controllare le recensioni lasciate da altri utenti ed eventuali segnalazioni pregresse.

Altri campanelli d’allarme sono – come indicato dall’Unione nazionale dei consumatori – le contrattazioni via WhatsApp, la richiesta di pagamento con ricarica su una carta prepagata o in altro modo anomalo. Diffidare e verificare sono le parole da tenere a mente per non incorrere in una truffa del pellet.

Impostazioni privacy