Dropshipping, la nuova frontiera delle vendite online: cos’è e come funziona

Il dropshipping è una pratica che si sta diffondendo sempre di più tra i giovani, attratti dalla prospettiva di guadagni facili. Ma è davvero così remunerativa? 

Andiamo a scoprire quanto si può guadagnare e soprattutto in cosa consiste questa innovativa attività. Tutto quel che c’è da sapere in merito.

Dropshipping
Fonte Adobe Stock

L’innovazione tecnologica ha dato vita a nuovi lavori con la prospettiva di guadagnare restano seduti comodamente in poltrona. Tra questi spicca il dropshipping che deriva dalle parole inglesi drop (consegnare, lasciar cadere) e ship (spedire).

Un’attività che come si può ben intuire dal nome consiste nell’inviare prodotti tramite la rete e con guadagni a detta di molti decisamente importanti. Ma sarà davvero così? E in cosa differisce dalla classica vendita online? Scopriamo insieme tutti i particolari.

Dropshipping: come si fa e quanto si può guadagnare

Gli oggetti che vengono venduti e comprati non sono in nessun magazzino accessibile a venditore e compratore. In pratica si vende qualcosa che non si possiede. Nello specifico qualcosa che non resta in magazzino, ma che rimane nella disponibilità di chi lo produce fino a quando arriva il momento di spedirlo e consegnarlo al cliente finale.

In pratica il venditore individua uno o più prodotti e a quel punto contatta il fornitore e stipula un contratto che solitamente prevede l’acquisto di un certo numero di beni. Successivamente proverà a venderli ai clienti.

In base all’accordo raggiunto gli oggetti possono restare nel magazzino del fornitore oppure vengono consegnati ad un centro logistico slegato da venditore e fornitore (come ad esempio Amazon, che offre questo genere di servizio), che li conserverà sino alla spedizione.

La fase due scatta nel momento in cui un utente decide di acquistare un prodotto. Il venditore a quel punto informa il fornitore o il centro logistico che si farà carico della spedizione. In questo modo chi vende non solo non dovrà occuparsi dell’invio ma non si dovrà nemmeno preoccupare di avere uno spazio per lo stallo della merce. Fattori che anche da un punto di vista economico sono piuttosto vantaggiosi.

Per avere successo però è necessario un investimento inziale che secondo la guida Shopify (una delle piattaforme principali per quanto concerne il dropshipping) potrebbe essere tra gli 8 e 10mila euro tra costi legati all’e-commerce, costi amministrativi, di marketing e pubblicità. 

A prescindere da ciò al contrario di quanto affermano molti giovani che hanno deciso di intraprendere questa strada, non è così semplice avere degli introiti importanti. Bisogna considerare la concorrenza, gli adempimenti fiscali (aprire una partita Iva e versare i contribuiti Inps), gli oneri da corrispondere a fornitori e piattaforme varie (che va dal 5% al 30% su ogni vendita).

Insomma, non è così scontato “spaccare” nel mondo del dropshipping. Al pari di altre attività ha i suoi rischi e i suoi aspetti complicati. Quindi prima di cimentarsi in questo campo sarebbe opportuno fare tutte le valutazioni del caso.

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