Partite IVA, quattro bonus INPS da richiedere: meglio farlo subito

Gli aiuti provenienti dallo stato per i momenti di difficoltà che i lavoratori devono affrontare sono spesso di difficile accesso per i liberi professionisti. Rispetto ai dipendenti questi hanno più difficoltà ad accedervi, ma esistono quattro bonus che le partite IVA possono richiedere.

Ottenere i bonus dello stato mentre si è partite IVA non è semplice, in quanto questi sono spesso modulati sul lavoro dipendente.

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In questo articolo elenchiamo tre bonus disponibili a tutte le partite IVA, che si possono richiedere all’INPS. Ottenere questi bonus è relativamente semplice, basta verificare di rientrare nei requisiti e compilare la richiesta secondo le indicazioni dell’INPS.

Partite IVA, i due bonus contro il caro vita

Nel corso di quest’anno, dopo l’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia dovuto all’aggressione russa dell’Ucraina, il governo ha tentato di limitare l’impatto del caro vita con due diverso bonus una tantum. Il primo è stato elargito ai lavoratori dipendenti d’estate direttamente in busta paga, ed è il bonus 200 euro. 

Ora lo possono ottenere anche i liberi professionisti, che dovranno però richiederlo alla fine del mese di settembre. Per ottenerlo bisogna avere un reddito annuo inferiore ai 35.000 euro, calcolato tramite l’ISEE. Richiederlo dovrebbe essere semplice, in quanto il governo metterà a disposizione una piattaforma online. Dovrebbe essere stato evitato anche l’effetto click day: il bonus ha risorse molto ampie e dovrebbe bastare per tutte le partite IVA che lo richiederanno.

Altro bonus del tutto simile, elargito per le stesse ragioni dallo stato è il bonus 150 euro. Una misura quasi identica a quella precedente, se non nel fatto che il reddito massimo scende a 20.000 euro. Secondo il ministro dell’economia Franco, questa misura che arriverà a novembre potrebbe essere replicata anche a dicembre, ma ciò dipenderà dal nuovo parlamento che uscirà dalle urne il 25 settembre. Anche in questo caso per i lavoratori autonomi sarà disponibile una piattaforma online per richiedere il bonus.

ISCRO e Reddito di cittadinanza

Dai bonus passiamo ai sussidi che subentrano in situazioni di difficoltà. Le partite IVA sono molto meno coperte per quanto riguarda la previdenza sociale rispetto ai lavoratori dipendenti. Se un dipendente può essere mandato in cassa integrazione, la partita IVA dipende interamente dal proprio lavoro.

Per fronteggiare la crisi economica post Covid-19 però nel 2021 è stato introdotta l’ISCRO, Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa. Consiste in un sussidio di entità variabile tra i 254,75 e gli 815,20 euro, fornito alle partite IVA da più di quattro anni con un ISEE entro gli 8.299,76 euro. Questo sussidio, essendo legato alla pandemia, si concluderà a fine ottobre.

Infine per le situazioni più critiche esiste anche il Reddito di cittadinanza. Nessuna norma infatti vieta di ricevere il sussidio se si ha aperta una partita IVA. Basta avere una cittadinanza UE o un permesso di soggiorno, un ISEE inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare inferiore ai 30.000 euro e un reddito familiare di 6.000 euro aumentato a 9.360 euro in caso si viva in affitto. Si possono così ottenere fino a 780 euro al mese tramite la RdC Card.

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