Bollette, nessuna paura: il metodo per evitare il distacco della corrente

Con i rincari in arrivo sta diventando sempre più difficile per alcune famiglie italiane in difficoltà pagare le bollette. 

In questa situazione può succedere che a causa dei debiti con il gestore si arrivi ad un distacco totale della corrente elettrica dalla propria casa.

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foto adobe

Esistono però due modi per difendersi da questa pratica, anche se sono entrambi temporanei. Sfruttando queste scappatoie si può ottenere sollievo dai propri debiti con il fornitore di energia ed evitare sia il distacco della corrente, che i costi di disattivazione e riattivazione che spesso ne derivano, sia per chi aderisce al mercato tutelato, che per chi invece è passato al mercato libero.

Solleciti, cosa succede quando non si paga

Il mancato pagamento di una bolletta non porta automaticamente a una sospensione della fornitura da parte del proprio gestore. Esiste prima il sistema dei solleciti, che serve a garantire il tempo necessario dal consumatore per adattarsi alla situazione e assicurarsi che non ci siano malintesi. Una volta che si ignora il pagamento di una bolletta, il fornitore invierà un sollecito di pagamento entro 15 giorni dall’arrivo della bolletta. 

Se si ignora anche il primo sollecito, si passa ad una comunicazione ulteriore. Arriva via raccomandata o PEC, un’ulteriore lettera, che comunica oltre al debito le tempistiche di interruzione della fornitura di elettricità. In questa comunicazione sono comunque presenti istruzioni per saldare il proprio debito ed evitare che questo accada. Le tempistiche variano da gestore a gestore, e da mercato tutelato a libero, ma di solito si tratta di quindici o venti giorni dalla ricevuta della raccomandata.

Soltanto quando si arriva a questa ultima scadenza il gestore interrompe effettivamente la fornitura di elettricità. Ma esistono modi per evitare che questo accada o comunque ritardare il distacco totale e avere il tempo di racimolare i soldi per pagare la bolletta, ecco quali sono.

Rateizzazione delle bollette e riduzione della potenza

La prima linea di difesa contro un sollecito non pagato è la riduzione della potenza del contatore. Alcuni gestori hanno automatizzato questa procedura, altri invece attendono la richiesta del consumatore per attivarla. Consiste nel limitare la potenza erogata dal proprio contatore, cosa che potrebbe impedire di usare elettrodomestici ad alto consumo come il forno elettrico. Questa misura ha però una durata limitata. Permette di fatto di estendere per 15 giorni ulteriori il periodo di tolleranza. Scaduto questo periodo si rischia nuovamente il distacco dell’elettricità.

Un’opzione più a lungo termine esiste, ma richiede una certa continuità di pagamento. Si tratta della rateizzazione delle bollette. Come la riduzione della potenza del contatore, questa opzione può essere richiesta o proposta dal gestore. Consiste nel rateizzare il proprio debito in 10 rate mensili, in modo da diluirne l’importo e aumentare la possibilità del cliente debitore di pagare.

Il problema di questa opzione è che, essendo già un’alternativa di tolleranza rispetto ad un debito sollecitato e non pagato, non ha margini di errore. In caso di un singolo mancato pagamento delle rate, nei tempi concordati con il gestore, arriverà inevitabilmente il distacco dell’energia elettrica dalla propria abitazione. Si ricorda che in caso questo avvenga, e si voglia riattivare il proprio contatto, esiste un costo che parte da 25 euro più oneri ulteriori differenti per il mercato tutelato e per quello libero.

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