Cartelle esattoriali, come impugnarle: è cambiato tutto

Le regole per impugnare le cartelle esattoriali non notificate sono cambiate. Ora bisogna aspettare un provvedimento come il pignoramento.

Fino a pochi mesi fa, in caso si scoprisse sul proprio profilo dell’Agenzia delle Entrate una cartella non pagata e non notificata, era immediatamente possibile impugnarla.

cartelle esattoriali
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Ora le regole sono cambiate, e questa operazione non è più possibile immediatamente. Anche se si scopre la cartella non notificata, non si può più fare nulla a riguardo. Questo almeno finché l’autorità non procede ad un provvedimento diretto verso il debitore, come il pignoramento. In quel caso è possibile inoltrare al giudice la richiesta di annullamento della cartella per mancata comunicazione.

Quando si possono impugnare le cartelle esattoriali

Avere debiti con il fisco il più delle volte è un atto consapevole. Che sia elusione, evasione o semplicemente si sia impossibilitati a pagare le tasse, si è a conoscenza della propria situazione fiscale e del fatto di non aver pagato delle tasse. Ma il sistema a volte è così complesso e ingarbugliato che un piccolo errore o una semplice dimenticanza può generare una cartella esattoriale.

In situazioni normali queste cartelle vengono notificate, e rimediare all’errore è relativamente semplice. Ma può anche succedere che l’Agenzia delle Entrate, per varie ragioni, non notifichi la cartella al debitore. Fino a pochi mesi fa questo errore poteva costare all’Agenzia delle Entrate la riscossione della cartella. La mancata notifica permetteva infatti di impugnare la cartella esattoriale di fronte ad un giudice, che avrebbe poi provveduto ad annullarla.

Era sufficiente in questi casi notare la presenza di una cartella sul sito dell’agenzia delle entrate, entrando nel proprio profilo tramite SPID, CIE, CNS o codice fiscale. Ora però non è più così. Per impugnare una cartella non notificata di fronte ad un giudice è necessario che l’autorità proceda ad un provvedimento diretto contro il debitore. L’esempio più comune di questi provvedimenti è il pignoramento dei beni. Lo ha stabilito la Cassazione a Sedi Riunite nell’estate del 2022, e questo provvedimento è ormai attivo

Chi può ancora impugnare subito le cartelle

Non tutti i casi di cartelle non comunicate sono sottoposti a questa nuova normativa però. Ci sono alcune specifiche circostanze che permettono ancora di impugnare le cartelle non appena si nota l’errore dell’Agenzia delle Entrate nel proprio profilo sul sito. Sono però casistiche estremamente limitate, che spesso si intrecciano con altri impegni relativi alla pubblica amministrazione.

Lo possono fare i contribuenti che devono partecipare a gare d’appalto per la pubblica amministrazione. Questi infatti, come da requisito, non devono avere alcun debito con il fisco. Dato che da questa condizione prescinde la loro partecipazione alla gara d’appalto, è loro concesso di impugnare eventuali cartelle non comunicate immediatamente, per non sforare i tempi dell’appalto.

Stesso discorso vale per coloro che vantano crediti nei confronti di un qualsiasi ente pubblico o della pubblica amministrazione. Se ad esempio un professionista deve essere pagato da un Comune per un lavoro svolto, è condizione necessaria che non abbia cartelle pendenti per un valore superiore ai 5000 euro. Se in questo contesto scopre una cartella esattoriale non notificata, può immediatamente impugnarla per potere così ottenere il pagamento del proprio servizio o bene.

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