Decontribuzione: aumentano le buste paga, ecco di quanto!

Il decreto aiuti bis contiene diverse misure per limitare i danni del caro vita e degli aumenti delle bollette. Tra queste anche un aumento della decontribuzione dallo 0,8% al 2%. Aumenteranno così le buste paga dei dipendenti.

Il governo Draghi ha deciso per una decontribuzione del 2% negli ultimi mesi del 2022.

decontribuzione
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Questo causerà un aumento delle buste paga dei dipendenti anche piuttosto significativo, per aiutarli contro il caro bollette e il caro vita. Non tutti però potranno riceverlo e non per tutti sarà la stessa cifra. Ecco alcuni esempi su come funziona la decontribuzione.

Decontribuzione, come funziona?

Gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono gravati principalmente da due tipi di tasse. La prima e la più importante è l’IRPEF, la principale imposta sul reddito del sistema fiscale italiano. L’IRPEF è divisa in scaglioni progressivi, che significa che chi guadagna di più paga di più in percentuale. Questo garantisce l’equità del sistema e rispetta le norme costituzionali che impongono una tassazione progressiva.

L’altra principale imposta sul reddito sono i contributi previdenziali. Si pagano all’INPS e permettono all’istituto di pagare le pensioni a coloro che hanno smesso di lavorare. È comune pensare che i contributi versati paghino la propria pensione, ma non è così. La propria pensione sarà pagata da chi verserà i contributi previdenziali in futuro.

La decontribuzione è una misura prevista dai decreti aiuti promossi dal governo Draghi per aumentare le buste paga e contrastare l’inflazione e il caro bollette. Consiste in un tagli dei pagamenti dei contributi e quindi in un aumento del netto, ma non del lordo, nelle buste paga dei dipendenti italiani. La misura verrà introdotta ad ottobre 2022, in vista degli aumenti dovuti alla crisi energetica e all’inflazione.

Esempi degli aumenti

La decontribuzione del 2% ha appunto una percentuale fissa, quindi il calcolo di quanto aumenteranno gli stipendi è abbastanza semplice. Bisogna però sottolineare un dettaglio. Non tutti riceveranno questa decontribuzione. Essendo di fatto una misura assistenziale, che punta a proteggere le fasce più deboli della popolazione dal punto di vista economico, la decontribuzione è limitata a chi percepisce meno di 35.000 euro all’anno di salario, quindi meno di 2692 euro al mese lordi.

Inoltre la misura, pur essendo stata introdotta soltanto ad ottobre, prenderà in considerazione tutte le mensilità da luglio 2022, quindi un totale di sei mesi fino a dicembre 2022. Un dipendente con uno stipendio di 1000 euro riceverà quindi 20 euro al mese in più di decontribuzione, per un totale entro fine anno di 120 euro. Questa cifra aumenta fino al massimo raggiunto da chi prende 2692 euro al mese, che vedrà il proprio stipendio aumentare di 54 euro e riceverà un totale di 324 euro entro fine anno.

Queste cifre sono però da intendersi al lordo. Per ottenere quanto effettivamente un dipendete otterrà da questa decontribuzione bisogna togliere alcune trattenute fiscali.

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