Cibo: aumenti senza fine, un prodotto che utilizziamo tutti i giorni sta diventando costosissimo

Non si fermano i rincari alimentari, con tantissimi prodotti che stanno vedendo a causa della guerra il loro prezzo aumentare di mese in mese. 

Ci ha messo davvero pochissimo il conflitto in Ucraina a trasformarsi in uno scontro tra la Russia e il mondo occidentale.

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Una guerra che si aggrava ogni giorno che passa e non soltanto sul territorio ucraino: la scelta di Europa e America di rispondere all’invasione iniziata da Vladimir Putin con le sanzioni, ha tramutato subito questo conflitto in qualcosa di molto più grande, ci troviamo forse di fronte al preludio della prossime terza guerra mondiale. 

La situazione sta diventando drammatica sia sul fronte del gas che su quello del cibo: ecco che cosa sta succedendo

E come abbiamo visto negli ultimi mesi, lo scontro con il Cremlino sta passando in primo luogo per le forniture di gas e il cibo. Per quanto riguarda il gas, la situazione sta diventando drammatica: è notizia di questi giorni infatti la lettera con cui la Gazprom ha informato Eni che al momento le forniture di gas sono state interrotte. Se i flussi non riprendono, il rischio di restare senza gas per l’inverno è molto concreto per il nostro paese. E poi c’è la questione del cibo: il prezzo dei generi alimentari dall’inizio del conflitto non smette di salire.

E se alcuni rialzi nulla hanno a che fare con questa guerra che dura ormai da mesi, ma sono piuttosto il frutto di una speculazioni finanziaria selvagge le cui cause non risultano ancora chiare, altri invece sono una diretta conseguenza di quanto sta accadendo in Ucraina. 

L’olio di semi continua a registrare rincari record

È il caso ad esempio dell’olio di semi, di cui la nazione guidata da Zelensky è principale esportatore nel mondo. Il suo costo non smette tuttora di salire, e i rincari su questo prodotto, rispetto allo scorso anno, sono di oltre il trenta per cento. Ma la situazione è ugualmente preoccupante anche per l’olio di oliva, il cui prezzo nella vendita al dettaglio sta raggiungendo dei livelli record.

Normale che in un contesto del genere, le associazioni di consumatori in Italia siano perennemente sul piede di guerra contro un governo che finora non sembra aver fatto abbastanza. Fondamentale in tal senso, sarà conoscere le intenzione a riguardo del nuovo governo di centrodestra appena si insedierà. 

Unione nazionale dei consumatori ha fatto una stima dei rincari su base annuale: la cifra che spaventa tutti

Le ultime stime prodotte dall’unione nazionale dei consumatori sono oggettivamente inquietanti: è stato ad esempio calcolato che le famiglie si stanno ritrovando a spendere una media di seicento euro in più per l’acquisto di beni alimentari.

Una cifra che oltretutto sale di almeno duecento euro se la famiglia in questione ha dei figli a carico. Sale anche il costo del burro, che registra un + 38 per cento rispetto allo scorso anno e il riso che invece si attesta su un + 24 per cento. 

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