INPS, ufficiale: aumento degli stipendi per tutti!

L’INPS ha ufficializzato un aumento in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti. Con il messaggio 3499/2022 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha infatti annunciato l’aumento dallo 0.8% al 2% dello sgravio contributivo, per gli ultimi sei mesi del 2022, da luglio a dicembre.

Grazie a questo sgravio fiscale gli stipendi lordi rimarranno uguali, ma aumenterà il netto percepito dai lavoratori.

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In un momento di difficoltà per molti italiani a causa dell’inflazione e della crisi energetica, arriva un aiuto da parte dell’INPS. L’Istituto ha aumentato lo sgravio fiscale per i dipendenti, che dovranno quindi versare meno contributi. Il peso ricadrà però sulle aziende, che dovranno coprire lo sgravio.

Cos’è lo sgravio fiscale

Esistono due principali trattenute fiscali nello stipendio di un lavoratore dipendente. L’IRPEF è quella che pesa di più, e che rappresenta la progressività della tassazione. Poi ci sono i contributi previdenziali. A differenza dell’IRPEF questi non sono progressivi, e sono quindi una percentuale fissa dello stipendio. Normalmente un dipendente paga il 9,19% del proprio stipendio all’INPS, per finanziare l’Istituto e di fatto pagare le pensioni di chi ha smesso di lavorare.

Il governo Draghi ha però deciso di applicare uno sgravio del 2%, cioè una diminuzione, di questa percentuale per il periodo che va da luglio a dicembre del 2022. Questa decisione, che rafforza quella presa nella scorsa manovra finanziaria di sgravare i contributi dello 0,8%, permetterà alle famiglie di affrontare meglio l’inverno, che tra inflazione e crisi energetica potrebbe pesare molto sulle tasche degli Italiani.

Lo sgravio però non si applicherà a tutti. Per ottenerlo bisognerà avere uno stipendio lordo annuo che nelle 13 mensilità non superi i 35.000 euro. Questo limite è stato posto sia per limitare la spesa, che per mirare gli aiuti alle famiglie più bisognose, ed evitare di elargire denaro a chi ha una situazione economica già stabile.

Tutte le precisazioni dell’INPS

Ci sono alcune minuzie riguardo questo sgravio fiscale sui contributi, che l’INPS ha tenuto a specificare. La prima è che lo sgravio del 2% si applica anche sulle tredicesime e sulle quattordicesime dove presenti. Questo a patto che queste non superino l’importo di 2692 euro lordi. In caso la tredicesima venga elargita in busta paga e non in una mensilità a parte, questa non deve superare i 224 euro lordi al mese.

Sono esclusi dallo sgravio tutti i rapporti di lavoro che sono terminati entro il 31 dicembre 2021, in cui i lavoratori non hanno quindi percepito stipendi nel 2022, l’anno interessato dai due sgravi dello 0,8% e del 2%. Infine per chi ha due lavori, lo sgravio viene applicato ad entrambi, a patto che la somma degli stipendi derivati da entrambi non superi i 35.000 euro lordi all’anno.

Esiste poi un altro sgravio, molto alto, del 50% sui contributi previdenziali, che porta quindi la cifra da pagare soltanto attorno al 4%. Ma questo è riservato esclusivamente alle donne di ritorno da un permesso di maternità. In questo caso i contributi si dimezzano per il periodo di un intero anno. Queste regole, sia lo sgravio del 2% che quello del 50% per le donne che tornano dalla maternità, valgono esclusivamente per il settore privato, e non per i dipendenti pubblici, i cui sgravi sono regolati da altre norme.

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