Rimedi legali contro il pignoramento: così puoi salvare i tuoi soldi

Esistono cinque rimedi legali contro il pignoramento, che permettono di salvare i soldi presenti sul proprio conto corrente. Scopriamo quasi.

Il pignoramento è un atto esecutivo ordinato da un ufficiale giudiziario in seguito al mancato pagamento di uno o più debiti. Quando viene avviato il procedimento di pignoramento, i beni immobiliari e immobiliari del debitore possono essere sottoposti ad espropriazione forzata. In sostanza, il pignoramento di un conto corrente rappresenta un prelievo forzoso di una somma di denaro, con lo scopo di soddisfare il credito del creditore.

rimedi legali contro il pignoramento
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Tuttavia, esistono 5 metodi legali grazie ai quali è possibile mettere in salvo il proprio denaro, riuscendo ad evitare il pignoramento.

Fermo restando che la normativa italiana prevede che vi sia un limite vitale oltre il quale non è possibile effettuare il pignoramento del denaro presente sul conto corrente. Ci stiamo riferendo ad una somma di denaro che consente al debitore di continuare a vivere una vita quantomeno dignitosa.

Rimedi legali contro il pignoramento: vediamo di cosa si tratta

Per mettere al sicuro il proprio denaro presente sul conto corrente esistono dei rimedi legali. Oltre a mantenere l’importo del deposito bancario al di sotto della soglia vitale, che impedisce il pignoramento del denaro sono disponibili anche altri rimedi.

Uno di questi è il fido bancario. Ci stiamo riferendo all’apertura di una linea di credito con la banca, che permette di prelevare il denaro presente sul conto, entro un certo limite.

In questo modo, si evita l’espropriazione del conto corrente, anche se si tratta di uno strumento piuttosto costoso e che non può più essere utilizzato a partire dal momento in cui interviene il pignoramento.

Inoltre, la possibilità di aprire una linea di credito con la banca è concessa solo a coloro che possiedono un’attività commerciale o professionale.

Un altro metodo che permette di mettersi al riparo dal pignoramento consiste nell’effettuare prelievi quotidiani. In sostanza, è possibile spostare il proprio denaro dal proprio conto a quello di un familiare o comunque di una persona fidata. Altrimenti è sempre possibile conservarli in contanti.

Un altro rimedio estremamente semplice che può essere adottato per salvaguardare il proprio conto corrente consiste nel cointestare il deposito ad un familiare o ad una persona di fiducia. In questo caso l’espropriazione avverrebbe solo per il 50% corrispondente alla somma di denaro presente sul conto.

Avere un conto di riserva può essere la soluzione

Anche avere un conto di riserva può rappresentare una soluzione che mette al riparo il proprio denaro dal pignoramento. In questo modo, è possibile far confluire su di esso il denaro, purché nuovo deposito sia aperto presso un istituto di credito diverso.

Infatti, quando scatta il pignoramento nei confronti di un deposito bancario, l’istituto di credito provvede a bloccare e congelare le somme di denaro presenti su tutti i depositi intestati ha lo stesso soggetto.

Infine, vi è anche un’altra opportunità che prevede di utilizzare il proprio conto corrente solo per l’accredito dello stipendio o della pensione. In questa circostanza, il titolare del conto dovrà dimostrare al giudice che il deposito è utilizzato solo ed unicamente per l’accredito di stipendio e pensione.

In questo modo, egli potrà avvalersi della regola di non pignorabilità del minimo vitale, che corrisponde al valore dell’assegno sociale. Per la residua parte sarà possibile effettuare il pignoramento solo nei limiti di un quinto del valore depositato.

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