Partito della birra pronto alle elezioni: il suo motto ha dell’incredibile

Nato come un progetto satirico il Partito della birra è si presenterà alle prossime elezioni con uno speciale slogan. Ecco tutti i dettagli in merito

Andiamo a scoprire da chi e dov’è stato fondato questo partito che attualmente conta circa mille tesserati. Scopriamo qual è la sua innovativa proposta.

Partito della birra
Fonte Adobe Stock

Quante volte in compagnia degli amici durante qualche serata particolarmente alcolica ci si è lasciati andare al pensiero di fondare un partito della birra. Qualcuno lo ha fatto per davvero e da semplice gioco è diventata una vera e propria realtà.

Si chiama il “Bier Partei” ed è attualmente in corsa per le prossime elezioni che si terranno il 9 ottobre in Austria. Andiamo a scoprire quali sono i suoi capisaldi in vista della candidatura elettorale.

Partito della birra: motto, proposte e candidatura alle prossime elezioni

Il “movimento birrocratico” così come viene definito ha come finalità quella di instaurare la “birrocrazia”, il cui potere deriva appunto dalla birra. Fondato nel 2015 da Marco Pogo, all’anagrafe Dominik Wlazny adesso è pronto a sfidare i colossi del paese.

Tra le bizzarre proposte figurano la creazione di una fontana di birra nel centro storico di Vienna, l’abolizione della tassa sulle bevande nei ristoranti e bar e la fornitura universale mensile di un barile di birra a tutte le famiglie dell’Austria (50 litri per adulto e 20 per bambino).

Ne ha fatti di passi in avanti da quando è stato fondato, ragion per cui vanta circa 1000 tesserati. Inoltre 11 membri tra cui lo storico fondatore sono riusciti a diventare consiglieri distrettuali a Vienna ottenendo circa l’1,8% delle preferenze.

Tra gli obiettivi principali c’è quello di dare sostegno a “persone con meno talento nel bere”. Spazio anche per le birre straniere eccetto che per la Radler marchiata come il male assoluto.

Non solo alcol però. Ci sono anche altre iniziative che il partito intende intraprendere tra cui l’instaurazione dei test attitudinali obbligatori per politici, l’implemento degli aiuti di Stato per salvare la scena culturale e l’aumento all’affluenza alle urne permettendo agli elettori di dare nuovamente la giusta serietà alla politica austriaca.

I sondaggi però parlano chiaro. Il Bier Partei non va oltre il 5% a fronte del 60% del presidente uscente Alexander Van der Bellen, che sembra davvero vicino al suo secondo mandato.

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