Condono fiscale, stralcio delle cartelle nel primo decreto del nuovo governo

Con il ritorno del centrodestra al governo, torneranno con ogni probabilità anche il condono di varie attività non legali. Lo stato sarà più propenso a perdonare chi non ha pagato le tasse o ha comunque agito al di fuori della legge in vari modi.

La prima misura che Giorgia Meloni passerà appena approderà a Palazzo Chigi sarà proprio il condono fiscale.

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La forma che prenderà sarà quella del saldo e stralcio delle cartelle, con la possibilità di pagare solo una minima parte del dovuto per chi ha cartelle esattoriali arretrale. Questo dovrebbe produrre un gettito immediato per lo stato, che però perderà risorse nel lungo periodo.

Saldo e stralcio, cos’è e chi lo paga?

Una delle forme di condono fiscale più diffuse negli ultimi anni è il saldo e stralcio. Misura adottata a lungo anche dal governo Conte, specialmente durante il periodo della pandemia, permette ai debitori dello stato con cartelle esattoriali pendenti di pagare solo una parte del debito e stralciare la cartella, risolvendo quindi la propria posizione.

I vantaggi di questa misura sono soprattutto nel breve periodo. Non solo è molto popolare tra chi non riesce a pagare le tasse, e si trasforma quindi in consenso, ma permette allo stato di recuperare risorse immediatamente. I debitori dello stato saranno infatti incentivati a pagare parte del loro debito con la prospettiva di non essere più in debito con lo stato.

Gli svantaggi principali di questa misura sono due. Il primo è che nel medio periodo lo stato spende soldi. Se una cartella esattoriale da 1000 euro che verrebbe recuperata in 10 anni viene stralciata per 200 euro immediatamente, nel giro di pochi anni lo Stato andrà in pari e allo scadere del decennio sarà in rosso di 800 euro.

Il secondo è che misure del genere, specie se ripetute, incoraggiano l’evasione fiscale. L’evasore continuerà a non pagare le tasse, fiducioso che prima o poi la propria posizione irregolare verrà sanata con una di queste misure. A pagare il debito creato con questa misura saranno ovviamente i contribuenti che pagano le tasse regolarmente.

Condono fiscale, i piani del centrodestra

Secondo quanto riportato da Open, il piano del centrodestra per il condono fiscale sarebbe un’operazione di Saldo e Stralcio delle cartelle fino ai 3.000 euro. Il debitore potrebbe pagare il 20% del proprio debito e considerarsi regolarizzato. Secondo i dati aggiornati, sarebbero pronte oltre 13 milioni di cartelle esattoriali per quest’anno fiscale.

Grazie al gettito creato da questo stralcio il governo vorrebbe intervenire sulle bollette, ma qui risulta già esserci un problema. Draghi dovrà intervenire prima dell’insediamento del nuovo governo, per frenare il prezzo dell’energia elettrica aumentato da ARERA. Una spesa che sarà circa dell’entità delle risorse trovate con lo stralcio delle cartelle. Per contrastare gli aumenti delle bollette ci vogliono 20 miliardi.

Forza Italia propone di utilizzare i fondi UE rimasti inutilizzati, ma oltre al fatto che è molto difficile cambiare la destinazione dei soldi dell’Europa, che vengono elargiti solo per specifici usi, secondo Repubblica questi ammonterebbero a soli 3,5 miliardi.

Rimane l’idea di fare debito, ma lo stesso partito di Berlusconi avverte che, con l’economia che rallenta e il rapporto con il PIL al 150%, i conti dello stato finirebbero sotto attacco dei fondi speculativi. Gli interessi sul debito salirebbero, e quindi lo stato potrebbe ritrovarsi a spendere molto più dei 20 miliardi stanziati.

 

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