Bonus riscaldamento: come risparmiare su caldaie e stufe

Con l’inverno alle porte molti italiani stanno cercando di attrezzarsi per la crisi energetica con sistemi di riscaldamento alternativi e più efficienti delle vecchie caldaie. Lo stato agevola questi acquisti con degli sconti fiscali.

Il prezzo del gas sale e molti italiani vogliono sistemi di riscaldamento alternativi o più efficienti.

bonus riscaldamento
Pixabay

Esistono tre soluzioni per migliorare il proprio riscaldamento, sull’installazione dei quali si può risparmiare tramite bonus. Il primo è un riscaldamento a pavimento, più efficiente di quelli a termosifoni, il secondo è una caldaia più efficiente e il terzo è il riscaldamento alternativo con stufe a pellet o a legna, ma di ultima generazione.

Bonus riscaldamento a pavimento e caldaie

Un metodo per risparmiare sul riscaldamento nel lungo periodo è installare un impianto di riscaldamento a pavimento. Questo tipo di impianti è costituito da serpentine che ospitano acqua calda e che passano al di sotto delle piastrelle del proprio pavimento. Quando riscaldata, l’acqua diffonde calore in modo uniforme, a differenza del punto di calore creato dal termosifone.

Per questi sistemi esistono alcuni bonus, che permettono al committente di risparmiare sui lavori tramite sconti fiscali. Il primo è il più consistente, con il 65% del costo dei lavori che verrà restituito in 10 anni dallo stato tramite sconti fiscali. Per accedervi è però necessaria una certificazione tecnica che testimoni l’alto rendimento del sistema di riscaldamento. In caso contrario, si può accedere al bonus 50% sulla ristrutturazione, che richiede soltanto che i lavori vengano eseguiti seguendo le norme.

Anche cambiare la propria caldaia è un’operazione costosa, che può però essere incentivata dallo stato se essa si rivela più efficiente di quella vecchia. Si parte dal semplice bonus ristrutturazione del 50% delle spese per una caldaia di classe A. Se si installano anche le valvole termostatiche ai termosifoni lo sconto sale al 65%.

Il bonus più appetibile è però il superbonus 110%, che copre una cifra superiore alla spesa, è applicabile tramite sconto in fattura, ma richiede un salto di due classi energetiche per l’edificio ristrutturato ed è quindi più difficile da ottenere.

Stufe a pellet e legna

Si può riscaldare la propria casa anche con metodi alternativi al metano. Il più conosciuto è la biomassa, cioè il riscaldamento tramite materiale derivante dalle piante, sia esso normale legno o pellet, cioè legno macerato e pressato. Anche in questi casi, rispettando alcuni requisiti, è possibile ottenere sconti fiscali. 

Il primo bonus che si può ottenere è quello del 50% sulle ristrutturazioni. In questo caso la cifra totale dell’intervento in cui la stufa a legno o pellet sarà inclusa non dovrà superare i 96.000 euro. Lo sconto avverrà tramite detrazione fiscale, ma può essere anche richiesto direttamente in fattura.

Se invece si punta alla riqualificazione energetica del proprio edificio si può accedere al bonus 65%, ma solo se la propria stufa ha un rendimento di almeno il 70%. Attenzione, nel caso delle stufe a legna alcune regioni, soprattutto del nord, hanno applicato restrizioni all’installazione di quelle di classe inferiore alle terza. È sempre necessario controllare la propria normativa regionale prima di procedere all’installazione di questi impianti.

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