Pensione di invalidità, adesso è più facile riceverla: il motivo

A seguito di un pronunciamento della Corte di Cassazione, alcune categorie possono ricevere la pensione di invalidità più facilmente.

anziano salvadanaio
Adobe Stock

La Corte di Cassazione ha deciso attraverso una sentenza che le vittime del dovere e del terrorismo potranno accedere alla pensione di invalidità più agevolmente rispetto ad altre categorie.

Il pronunciamento della Consulto, nella sostanza, tratta di criteri più “ammorbiditi” in ambito medico-legale per il ricevimento della pensione di invalidità. scopriamo tutto nel dettaglio.

Pensione di invalidità più “facile” per due categorie

La sentenza numero 6217/2022 della Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito delle nuove linee guida per quanto riguarda il percepimento della pensione di invalidità per le categorie delle vittime del dovere e del terrorismo.

In questo modo si avrà un punteggio “più alto” nell’attribuzione della gravità dell’invalidità, a patto che si rientri nelle categorie di vittime del terrorismo e del dovere. Anche per quanto riguarda le prime liquidazioni, le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e del dovere avranno un iter facilitato rispetto ad altre categorie, ha sentenziato la Consulta. La Corte Suprema di Cassazione, nell’ordinamento giudiziario vigente nella Repubblica Italiana, rappresenta il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria.

Questo pronunciamento della Corte di Cassazione porta ad un cambiamento quasi epocale per quanto riguarda le pensioni di invalidità. Prima di ora, ai fini del ristori, venivano presi in considerazione solo il danno biologico e l’invalidità permanente. Adesso la Corte ha aggiunto anche il danno morale come parte delle nuove liquidazioni, portando ad un altro livello la concezione di danno riportato o ricevuto. Per questi motivi ottenere la pensione di invalidità per queste due categorie sarà molto più facile rispetto a prima, grazie al pronunciamento della Corte e ai tempi ancora più abbreviati per la liquidazione da parte dell’Inps.

Ricordiamo, infine, che per lo scorso anno, il 2021, l’importo della pensione è di 287,09 euro e viene corrisposto per 13 mensilità. Il limite di reddito personale annuo è pari a 16.982,49 euro.

Impostazioni privacy