Voli senza alcuna meta: l’idea di queste compagnie risolve molti problemi (non solo economici)

Con la diffusione della pandemia di coronavirus, anche il settore del turismo ha subito inevitabilmente un calo drastico. L’impossibilità di viaggiare durante il lockdown, ma anche la paura di molte persone una volta garantita la possibilità di spostamenti hanno comportato una forte riduzione nelle entrate del settore.

Anche per questo c’è chi ha cercato di sperimentare delle soluzioni alternative per reggere l’urto del Covid-19. L’ultima trovata, in tal senso, è quella di alcune compagnie asiatiche e australiane, che hanno scelto di vendere biglietti per voli che non hanno alcuna meta. Sì, avete capito bene: questi aerei decollano da un determinato punto e trasportano i viaggiatori che non possono proprio fare a meno di volare ma che non hanno alcuna esigenza di andare in nessun posto.

Al termine del volo, dopo qualche ora, i velivoli atterreranno esattamente nel punto dove sono partiti. Naturalmente, per rendere l’iniziativa più accattivante, ogni volo è stato pensato attorno ad una tematica.

Con l’arrivo nello stesso posto da cui si è partiti non servono le quarantene

Un esempio? Il jet di linea della compagnia taiwanese Eva Air, 2 ore e 45 di volo sopra Taiwan e le isole giapponesi Ryukyu, con decorazioni interne ed esterne che richiamavano lo storico brand Hello Kitty. E non è tutto, perchè durante il viaggio i passeggeri hanno potuto gustare delle pietanze straordinarie, cucinate da uno chef di altissima levatura.

Questa modalità di viaggio risolve di fatto due problemi. Uno è ovviamente quello del volume di affari, consentendo alle compagnie di non avere un crollo esagerato in termini economici; l’altro riguarda le norme anti-Covid, dato che rientrando nello stesso posto da cui si è partiti non servono le quarantene all’atterraggio, che sono invece obbligatorie quando si “sbarca” in una provincia o in una regione diversa da quella di residenza.

In più, e non è affatto un dettaglio secondario, con questa modalità i piloti non perdono le loro licenze di volo, che avevano bisogno appunto di voli per poter essere prorogate.

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