H&m, picchiata e derubata, terrore in Duomo: cos’è successo

Furto in pieno centro a Milano: una ragazza è stata derubata e picchiata in Duomo mentre faceva shopping. La polizia ha arrestato un uomo.

Fermato anche un complice, accusato di un’altra rapina e di aver aiutato nello scippo della ragazza.

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eco di milano

Entrambi gli uomini, di 34 e 25 anni, avrebbero reagito in maniera violenta una volta affrontati dalle loro vittime, rispettivamente la ragazza e un commesso di un negozio di abbigliamento. Nonostante Milano sia una città sempre più sicura secondo le statistiche, nel corso degli ultimi mesi molti cittadini hanno lamentato un senso di insicurezza. Parte di questa sensazione, comune in tutta Italia, è dovuta al largo spazio che la cronaca nera ha sui media. Un’altra parte però si lega ad un fenomeno in aumento dopo la pandemia, quello dei comportamenti antisociali.

Reati a Milano: la città è davvero sicura?

Milano è la seconda città più grande d’Italia, e con la sua area metropolitana ospita 3,25 milioni di persone. È anche il principale centro economico del Paese, contribuendo al 10% del PIL nazionale. La sua ricchezza attrae moltissime persone che negli ultimi anni stanno migrando dalle province verso la metropoli.

Come in ogni grande città, anche a Milano si verificano spesso reati contro la proprietà. Furti e rapine sono molto più comuni nelle aree urbane che in provincia. Non stupisce che il capoluogo lombardo sia la città con più reati in Italia, 6 mila ogni 100.000 abitanti nel 2021, primato dovuto proprio all’abbondanza di reati da strada.

Ma questo dato va analizzato. Non solo è in netto calo, dell’11%, rispetto al 2020, anno in cui i reati erano già stati molto pochi a causa dei lockdown. Ma si tratta dei reati denunciati. Queste cifre indicano che a Milano le persone sono più propense a denunciare che altrove, segnalando una fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine.

Nonostante l’Italia sia tra i paesi più sicuri d’Europa, la percezione di sicurezza nella sua popolazione è molto bassa. Una parte di questo dato è dovuto all’insorgere, soprattutto durante la pandemia, di comportamenti antisociali. Risse, aggressioni, vandalismo, che spesso non sono denunciati come reati, ma che contribuiscono a turbare i cittadini, e a dare un’immagine meno sicura del paese.

Il caso della ragazza aggredita

Il caso della ragazza derubata in Duomo alle 18:30 dell’11 febbraio è emblematico di molti aspetti. Partendo dal reato, lo scippo del telefono dalla borsa della ragazza, che è proprio uno di quei reati “da strada”, pur essendo avvenuto in un negozio che distinguono Milano e altre grandi città. Il 34enne ha poi consegnato la refurtiva ad un complice che si è dileguato.

Accortasi dell’accaduto, la ragazza ha dato l’allarme accusando l’uomo e filmandolo, con l’aiuto di alcuni clienti del negozio. A quel punto il giovane si sarebbe divincolato, aggredendo la ragazza. Qui entrano in gioco i comportamenti antisociali spesso segnalati nell’ultimo periodo. Invece di cercare di fuggire, spesso i criminali ricorrono a mezzi aggressivi e violenti nei confronti delle loro vittime. Un episodio simile coinvolgerà anche il complice, un 25enne, che aggredirà il commesso di un altro negozio di abbigliamento dopo un tentato furto.

Infine, i due sono stati entrambi denunciati e arrestati a meno di 24 ore dai reati di cui sono accusati. Questo conferma non solo la tendenza a denunciare dei cittadini milanesi, ma anche l’efficienza delle Forze dell’Ordine in città, ragione dietro alla fiducia che le vittime di reati ripongono in loro.

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