Causale bonifico, cosa scrivere? Risolviamo il dilemma o saranno guai

Scopriamo cosa scrive nella causale bonifico per evitare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. C’è il rischio di accertamenti.

La causale del bonifico è la motivazione per la quale si sta effettuando la transazione di denaro. Essa deve essere indicata quando avviene lo spostamento di fondi da un conto corrente ad un altro. La causale del bonifico non è un dato obbligatorio, è una voce richiesta tanto per i bonifici elettronici quanto per le ricevute cartacee restituite dagli uffici bancari o postali.

Causale bonifico, cosa scrivere?
Eco di Milano

In sostanza, si tratta di un’indicazione che permette di specificare qual è il motivo per il quale sta avvenendo lo spostamento di fondi. Quindi, anche se la causale non è obbligatorio, è sempre meglio inserirla.

Perché occorre inserire la causale del bonifico bancario? Quali sono i rischi a cui si va incontro?

Causale bonifico bancario: a cosa serve?

Dal momento che la causale del bonifico bancario non è una voce obbligatoria, essa non ha valore legale. Di conseguenza, il bonifico è valido anche in assenza della causale. Tuttavia, quando non viene indicato il motivo del trasferimento dei fondi, questo può essere contestato dall’Agenzia delle entrate o dalle autorità fiscali.

Potrebbe sembrare un controsenso, ma anche se la causale non è obbligatoria può creare problemi.

Dopotutto, la sua funzione è quella di mantenere un ordine ai pagamenti riuscendo, anche a distanza di anni, a rintracciare il motivo per il quale avvenuto lo spostamento di denaro. Così facendo, il mittente del bonifico ha la possibilità di spiegare sempre il motivo per il quale è venuto il trasferimento di fondi.

Ci sono poi delle situazioni, per le quali l’inserimento di una determinata causale consente addirittura di ottenere particolari benefici.

Per questo motivo la dicitura della causale, anche se non obbligatoria, deve essere sempre compilata con attenzione. Un eventuale errore al momento della compilazione della causale può portare non pochi problemi negli anni successivi, in caso di indagine da parte dell’Agenzia delle Entrate.

I benefici di una causale

A partire dal 2020, il Governo ha deciso di prorogare una serie di agevolazioni fiscali in ambito di ristrutturazione edilizia. Lo scopo delle agevolazioni è quello di favorire i soggetti che intendono effettuare interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica sugli immobili. Per poter accedere a tali bonus è necessario che il pagamento venga effettuato tramite uno strumento tracciabile, come ad esempio un bonifico. Ed è altrettanto obbligatorio che all’interno del bonifico sia specificato il motivo per il quale è stata eseguita la transazione economica.

Dunque, in questa fattispecie, il corretto inserimento della causale può determinare l’accesso o il mancato accesso alle detrazioni fiscali. Questo è un classico esempio di come un elemento non obbligatorio, come la causale, possa avere un impatto così importante.

L’importanza della causale quando si fa un regalo

Se si fa un regalo economico a parenti o ad amici avviene un trasferimento di denaro che non corrisponde alla cessione di beni o servizi. L’ordinamento giuridico italiano ammette la possibilità di effettuare un regalo economico. Ma, in questo caso, è bene fare attenzione a quello che si scrive nella motivazione del trasferimento di fondi, ovvero della causale.

Dopotutto, si tratta di un trasferimento di denaro che potrebbe essere mal interpretato dall’Agenzia delle entrate. Fermo restando che il Fisco generalmente non si occupa dello scambio di denaro tra parenti. Un’attenzione maggiore, infatti, viene riposta per i trasferimenti di denaro che si verificano tra soggetti che non sono membri dello stesso nucleo familiare.

Tuttavia, per evitare i problemi è bene specificare che si tratta di una donazione o di un regalo. Anche se non è necessario specificare le ragioni del regalo.

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