Tim offre ai suoi clienti alcuni servizi televisivi esclusivi tramite Tim Vision Box, un decoder che funziona tramite le trasmissioni del digitale terrestre.
Il servizio offre serie tv, programmi, sport e tanti contenuti in diretta e on demand, tramite un abbonamento. Inoltre permette di vedere sulla propria televisione servizi terzi pagando anche in questo caso i rispettivi abbonamenti.
Fino ad alcuni giorni fa esisteva però una funzione che era completamente gratuita. Tim Vision Box permetteva di vedere la televisione in chiaro, tramite il digitale terrestre, anche senza abbonarsi al servizio. Tim ha però cambiato strategia, e ora Tim Vision Box funzionerà da decoder soltanto in caso si paghi un abbonamento. Ma questi non saranno gli unici aumenti nell’anno in corso. A causa dell’inflazione infatti, le compagnie telefoniche hanno intenzione di alzare il prezzo delle loro offerte, per coprire i maggiori costi dovuti soprattutto al caro energia.
Tim Vision Box: cosa sta succedendo
Tim ha deciso di relegare dietro al pagamento dell’abbonamento una funzione della propria Tim Vision Box. Normalmente il decoder Tim viene utilizzato per vedere i programmi esclusivi offerti dalla compagnia telefonica. Si tratta di programmi, serie TV ed eventi sportivi, disponibili sia live che on demand. Queste trasmissioni possono essere viste tramite abbonamento, ma non tutte le funzioni del decoder dovrebbero essere protette da questo pay wall.
In quanto decoder infatti, Tim Vision Box permette anche di vedere, su una televisione che non può ricevere il segnale digitale, i normali programmi in chiaro. Questa funzione era fino a gennaio 2023 completamente gratuita, e non soggetta all’abbonamento. Ma Tim ha deciso di cambiare tutto. D’ora in poi il decoder funzionerà soltanto per coloro che pagano l’abbonamento, in tutte le sue opzioni.
Addio quindi all’utilizzo di Tim Vision Box come decoder per il digitale terrestre in chiaro. Questo può essere un problema soprattutto per coloro che hanno il decoder di proprietà. A differenza di quelli che lo hanno preso in comodato d’uso infatti, nel caso dei quali l’apparecchio rimane di proprietà della Tim, per costoro questo potrebbe significare doversi abbonare o comprare un nuovo decoder per vedere i normali programmi in chiaro.
Gli aumenti delle tariffe telefoniche
L’inflazione ha colpito anche le tariffe telefoniche. Molte compagnie stanno alzando i prezzi a causa dell’aumento dei costi di gestione. È stato soprattutto il picco del costo dell’energia che ha reso supportare l’infrastruttura necessaria al funzionamento delle reti telefoniche fisse e mobili, molto più costoso.
Di conseguenza le compagnie stanno alzando le loro tariffe, e questo non vale solo per Tim ma anche per tutte le altre concorrenti del gestore italiano sul territorio nazionale. Prendendo però sempre per esempio la compagnia italiana, Tim ha annunciato che l’aumento delle sue tariffe seguirà l’andamento dell’inflazione. Le tariffe non potranno comunque salire più del 10%, secondo quanto dichiarato dall’azienda stessa.
Questo significa che chi paga un canone di 10 euro al mese, si ritroverà al massimo a pagarne 11. Gli aumenti dovrebbero scattare da aprile 2023, e i dati che Tim prenderà come riferimento per calcolare l’inflazione saranno quelli forniti dai rapporti ISTAT che tengono sotto controllo questo dato. Gli stessi che il governo ha utilizzato per ricalcolare le pensioni all’inizio dell’anno.