Caffè, l’incredibile scoperta: cosa succede a chi consuma 2 o 3 tazzine al giorno

Si crede che l’assunzione di caffè abbia un effetto negativo sulla pressione sanguigna. Ma, da uno studio italiano, arriva l’incredibile scoperta.

Un recente studio condotto da un team di ricercatori italiani ha dimostrato che bere caffè quotidianamente non ha un effetto negativo sulla pressione venosa e arteriosa.

Caffè, l'incredibile scoperta
Eco di Milano

Per anni, infatti, si è creduto che la caffeina presente all’interno della bevanda avesse la capacità di alzare la pressione sanguigna. Questo fenomeno avrebbe portato i medici a sconsigliare di bere caffè, alle persone che soffrono di ipertensione.

Tuttavia, uno studio condotto da un team di ricercatori italiani, ha dimostrato che consumare dalle due alle tre tazzine al giorno di caffè avrebbe addirittura un effetto benefico sulla pressione, abbassandola.

Caffè, l’incredibile scoperta: effetti benefici

Il caffè è una delle bevande più amate dagli italiani. C’è chi lo preferisce amaro o chi lo gradisce zuccherato, ma quel che è certo è che, in Italia, ogni giorno si consumano 9,3 milioni di caffè.

A quanto pare, una recentissima scoperta ha mostrato gli effetti che l’assunzione del caffè avrebbe sull’organismo umano.

Se per anni abbiamo creduto che il caffè avesse la capacità di alzare la pressione venosa e arteriosa, ora è arrivato il momento di ricredersi.

Lo studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Bologna, in collaborazione con Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna si è focalizzato proprio su gli effetti della bevanda sull’organismo umano.

Il risultato della ricerca è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, riportate il titolo: “Self-Reported Coffee Consumption and Central and Peripheral Blood Pressure in the Cohort of the Brisighella Heart Study”.

I risultati sono stati del tutto sorprendenti perché, a quanto pare, il consumo di due o tre tazzine di caffè al giorno non solo non fa alzare la pressione, ma addirittura la bassa.

Lo studio

Le ricerche, infatti, si sono concentrate proprio sulla pressione venosa e arteriosa dei consumatori di caffè. In questo modo, è stato possibile notare che i consumatori della bevanda nera presentavano una pressione più bassa rispetto a coloro che consumavano solo una tazzina al giorno o non ne bevevano affatto.

Lo studio, infatti, si è concentrato su un campione di volontari che si sono sottoposti ad attenti controlli, con lo scopo di capire quali fossero gli effetti della bevanda sull’organismo umano e in particolar modo sulla pressione periferica e centrale.

I risultati mostrano che coloro che bevono regolarmente la bevanda hanno una pressione significativamente più bassa sia a livello periferico che a livello centrale, rispetto agli individui che non consumano la bevanda.

Gli studiosi hanno addirittura scoperto che chi è l’abitudine di bere caffè ha anche un minor rischio di sviluppare il diabete, le malattie cardiache, danni epatici e alcune patologie neurodegenerative. Infatti, sebbene all’interno del caffè sia contenuta la caffeina, la presenza di altri componenti bioattivi riesce a controbilanciare l’effetto della caffeina, offrendo un risultato finale positivo.

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