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Economia e Finanza

Mafia, quanto fattura in Italia: le cifre che non ti aspetti

Published by
Veronica Caliandro

Tra le maggiori piaghe della nostra società, quanto fattura la mafia in Italia? Svelate le cifre che non ti aspetti.

Giro d’affari dal valore particolarmente consistente, anche se illegale, quanto fattura la mafia in Italia? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Eco di Milano

In un mondo sempre più all’insegna della globalizzazione, come quello in cui viviamo, sono diverse le generalizzazioni sugli usi e costumi tipici di un posto. Lo sappiamo bene noi italiani che ormai da anni ci ritroviamo a dover fare i conti con la frase “Italia: pizza, mafia e mandolino“.

Uno stereotipo che, purtroppo, viene ancora oggi associato al nostro Paese, nonostante le bellezze culturali, artistiche e storiche della nostra Nazione. Proprio soffermandosi sulla nota dolente rappresentata dalla mafia, non sono passate inosservate le ultime stime sul giro d’affari che quest’ultima porterebbe con sé. Ma quanto fattura la mafia in Italia? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quali sono le informazioni disponibili in merito.

Italia, quanto fattura la mafia nel nostro Paese: le informazioni disponibili in merito

Ribattezzata “Mafia Spa”, quest’ultima riesce a generare un, triste, giro d’affari dal valore pari a diversi miliardi di euro. Entrando nei dettagli, così come si evince da uno studio della Cgia, è in grado di fatturare ben 40 miliardi di euro all’anno, pari a oltre il 2% del Pil del nostro Paese.

Valori inferiori solamente al fatturato di Gse, ovvero Gestore dei servizi energetici, di Eni e di Enel. Cifre che a quanto pare sono addirittura sottostimate, dato che sempre in base alle ultime stime sembra che il volume del giro d’affari delle organizzazioni criminali in Italia sia molto più alto.

A tal proposito la Cgia definisce “imbarazzante” il fatto che dal 2014 l’Unione Europea permetta agli stati membri conteggiare nel Pil alcune attività economiche illegali, come ad esempio la prostituzione, ma anche il traffico di stupefacenti e contrabbando di sigarette. Proprio grazie a quest’ultimi nel 2020 l’Italia ha registrato un aumento della ricchezza pari a circa 17,4 miliardi di euro, ovvero circa un punto di Pil.

Italia, le zone del nostro Paese dopo la mafia fattura di più

Una decisione, come sottolineato sempre dalla Cgia, eticamente inaccettabile, ma che continua ad essere attuata. Ma quali sono le zone dove la Mafia fattura di più? Ebbene, sempre come si evince dallo studio poc’anzi citato, si registra una maggior presenza di organizzazioni criminali nel Sud Italia. Tale piaga, però, si sta diffondendo sempre più anche in altre zone del Centro – Nord.

Entrando nei dettagli, si continua a leggere sullo studio pubblicato da Cgia: “Secondo la Banca d’Italia la penetrazione territoriale dalla Mafia Spa non riguarda solo il Sud; purtroppo presentano un indice di presenza mafiosa molto preoccupante anche realtà del Centro Nord, in particolar modo le province di Roma, Latina, Genova, Imperia e Ravenna”.

Meno colpite, ma comunque con forti criticità, invece, vengono segnalate le “provincie di Torino, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Milano, Brescia, Savona, La Spezia, Bologna, Prato, Ferrara, Rimini, Pistoia, Prato, Firenze, Livorno, Arezzo, Viterbo, Ancona e Macerata”.

Italia, la piaga dell’economia sommersa della mafia

Sempre in base a quanto si evince dallo studio della Cgia, inoltre, come già detto le cifre prima citate sono in realtà sottostimate. Entrando nei dettagli, nella formazione del Pil vengono conteggiati 17,4 miliardi di euro derivanti da attività illegali come traffico di droga, contrabbando di sigarette e prostituzione.

Tra le altre voci che rientrano nel Pil nazionale, inoltre, si annoverano 79,7 miliardi di sotto dichiarazione; 62,4 miliardi di euro derivanti da lavoro irregolare; mentre altri 15,2 miliardi di euro sono frutto di mance, affitti in nero e altro. In totale si raggiunge quota 174,4 miliardi di euro che rientrano nella cosiddetta economia non osservata. Quest’ultima rientra per intero nel Pil della nostra Nazione.

Anche se non è possibile quantificarne l’effettivo valore monetario, comunque, è possibile desumere che una parte possa essere ricondotta, purtroppo, ad attività svolte da organizzazioni criminali di stampo mafioso. Questo, pertanto, dimostrerebbe che in realtà i 40 miliardi di euro prima citati si rivelino essere un valore al ribasso.

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Veronica Caliandro

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