A Milano da anni è diffusa una truffa che utilizza i biglietti usati della metropolitana e rischia di intrappolare nei tornelli chi ci casca.
Negli ultimi giorni un servizio di Striscia la Notizia ha riportato la questione all’attenzione del pubblico, anche se puntando i riflettori su un dettaglio piuttosto irrilevante.
La truffa si è diffusa già da diversi anni, in particolare da quando i prezzi del biglietto urbano dei mezzi pubblici milanesi è stato aumentato da 1,50 € a 2 €. Ora che il prezzo è aumentato nuovamente arrivando a 2,20 € la frequenza di queste truffe potrebbe tornare ad aumentare. I rincari dei mezzi pubblici non sono però soltanto un caso del capoluogo meneghino: in tutta Italia i biglietti stanno aumentando di prezzo principalmente a causa dell’aumento dei costi.
È piuttosto comune, nelle stazioni più affollate della metro di Milano, trovare qualcuno che vende biglietti. Non sono impiegati ATM, e si aggirano nella zona delle macchinette automatiche. I biglietti venduti da questi personaggi costano poco, la metà di quelli normali oppure, ora che sono aumentati a 2,20 €, anche meno. Un solo euro per la corsa, come anni fa, ma quello che i passeggeri che acquistano questi biglietti non sanno è che si tratta di una truffa.
Per capire come funziona bisogna capire come funzionano i biglietti dei mezzi pubblici milanesi. La cosiddetta corsa singola non permette semplicemente di andare da un punto A a un punto B, ma di utilizzare i mezzi per 90 minuti dal momento in cui si timbra il biglietto per la prima volta. Un biglietto usato quindi è di fatto ancora valido, ed è così che i bagarini si fanno regalare da ignari passeggeri biglietti che questi ritengono ormai scaduti.
Come documentato da Striscia la Notizia, i venditori abusivi provvedono poi ad eliminare l’inchiostro del timbro con la saliva. Questa operazione non ha nessuna utilità pratica, se non quella di spacciare il biglietto come nuovo all’acquirente. Il rischio nel comprare i biglietti da questi bagarini però è quello di non poter entrare, o peggio di non poter più uscire, dalla metro. Non sapendo quando è stato timbrato il biglietto per la prima volta, non si può sapere infatti se alla fine della propria corsa sarà ancora valido.
Quasi tutte le stazioni di Milano richiedono un passaggio ai tornelli anche per l’uscita, e quindi il passeggero che ha acquistato il proprio titolo di viaggio dai bagarini rischia di rimanere intrappolato.
È un momento di aumenti per i mezzi pubblici in Italia. L’aumento del costo dell’energia ha spinto molti comuni ad alzare il prezzo dei biglietti. Milano è la più cara: ora una corsa singola costa 2,20 € per 90 minuti di mezzi pubblici nell’area urbana. Aumenti anche a Parma, Ferrara e Foggia, mentre ancora in dubbio quelli di Roma.
C’è una città che però va in controtendenza, anche in maniera piuttosto evidente. Con un intervento deciso il sindaco di Bari ha annunciato che il prezzo dell’abbonamento annuale ai mezzi pubblici cittadini scenderà da 250 a 20 euro. Un calo radicale, abbonamento praticamente gratuito per chi abita nella città pugliese. Il progetto punta a potenziare il trasporto pubblico per diminuire il traffico cittadino, ed è realizzato con fondi dell’Unione Europea, senza pesare sulle casse del Comune.
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