Spiare il telefono degli altri, fino a quando è legale? Cosa dice la legge

Spiare il telefono degli altri è una pratica piuttosto diffusa. C’è chi fruga nel cellulare del partner e chi dei figli, ma si può fare? Ecco la risposta

È bene sapere cosa prevede la legge in merito a questa tematica piuttosto delicata. In quali casi scatta l’ipotesi di reato.

Spiare il telefono degli altri
Eco di Milano

Sbirciare il telefono di una persona cara è un’attività per certi versi eccitanti, ma eticamente non è propriamente il massimo. Anzi, si tratta di una grave mancanza di rispetto visto che si va a violare la privacy altrui.

Nella maggior parte dei casi in cui avviene ciò o si fruga nello smartphone del coniuge o compagno/a o in quello dei figli. In quest’ultimo caso può essere non sbagliatissimo visto che oggi molti teenagers si mettono nei guai quando utilizzano la tecnologia.

Spiare il telefono degli altri: tutti i casi previsti dalle normative

Se vuoi scoprire quali possono essere i maggiori pericoli per i minori a causa dei dispositivi mobili clicca quiTornando invece al focus della questione è bene specificare subito che a prescindere dal fine, andare a rovistare tra le conversazioni e i dati altrui è quasi sempre illegale. 

L’articolo 15 della Costituzione stabilisce infatti che non si può violare la libertà e la segretezza della corrispondenza e di qualsiasi altra forma di comunicazione. In questa norme sono ricomprese tutte le forme attraverso cui si interagisce con i propri contatti, ovvero lettere, E-mail, sms, Whatsapp, messaggi privati sui social network.

Qualsiasi genere di violazione di questo tipo, comprese quelle relative ai cellulari costituiscono a tutti gli effetti dei veri e propri reati. Il Codice penale all’articolo 616 punisce gli atteggiamenti sopracitati con pena massima fino ad un anno o la multa di 516 euro. 

A ciò bisogna aggiungere la tutela della riservatezza. Ciò significa che anche quando il coniuge spia il cellulare della controparte per capire se è in atto un tradimento, non potrà utilizzare eventuali prove ai fini del divorzio. Ciò è possibile solo se c’è il consenso da parte del diretto interessato.

In merito a questa scottante tematica può essere piuttosto importante una recente sentenza della Cassazione che ribaltato una precedente del Tribunale di Roma, che riteneva giusto controllare il cellulare altrui se lasciato in spazio comune.

La questione può inasprirsi se subentrano anche la sottrazione con forza (che fa scattare la rapina) e la diffusione del contenuto della corrispondenza, che chiaramente rappresenta un ulteriore aggravante.

Capitolo minori. La violazione da parte dei genitori è consentita, anzi è un vero e proprio dovere per i genitori capire cosa combinano i loro figli con i telefoni in modo tale da poterli tutelare. Possono avvalersi anche del parental control e delle applicazioni geolocalizzazione.

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