Codice della Strada, colpo di scure: perdere la patente sarà più facile

Forse non sarà una riforma vera e propria ma il Codice della Strada è pronto al ritocco. Occhio, perché le sanzioni si inaspriscono.

 

La riforma del Codice stradale è un argomento invecchiato. Nonostante non appai a tale, in quanto a più riprese, negli ultimi anni, se ne è parlato come di un intervento imminente.

Punti patente
Eco di Milano

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sembra aver deciso di imprimere quantomeno una prima svolta. O meglio, un cambio di passo che non parlerà la lingua della riforma ma di un aggiustamento mirato su alcuni passaggi del Codice. L’obiettivo è stringere la vite il più possibile affinché lo spazio per le violazioni diventi sempre più ristretto da un inasprimento delle disposizioni punitive. Provvedimenti che, in realtà, erano stati più volte auspicati in passato, anche se l’unica vera novità introdotta nell’ultimo ventennio ha riguardato l’introduzione del sistema a punti. Anch’esso volto a incrementare il livello di prudenza negli automobilisti, spaventati dallo spauracchio di veder assottigliato il margine fra il possesso e il ritiro della patente di guida in caso di violazioni del Codice della Strada.

Già poco dopo il suo insediamento, il vicepremier ha manifestato l’intenzione di rendere più elevata la sicurezza sulle strade italiane, inasprendo le pene in caso di colpe gravi (riconosciute tali a seguito di sentenze apposite) e anche in presenza di violazioni esplicite del Codice. In pratica, a fronte di infrazioni più o meno gravi, il rischio di ritrovarsi senza patente, persino in modo definitivo, salirebbe esponenzialmente. Annuncio che ha incontrato, come ci si aspettava, pareri contrastanti, anche fra gli automobilisti. Da un lato, infatti, c’è la possibilità concreta che le norme più severe scoraggino le infrazioni “gratuite” o atteggiamenti troppo lassisti al volante. Dall’altro, quella di incappare in sanzioni severe anche in casi in cui la responsabilità è meno oggettiva.

Codice della Strada, giro di vite: le norme si inaspriscono, ecco chi rischia

Veri e propri provvedimenti non sono ancora entrati a far parte del nuovo Codice della Strada. E in effetti, più che di aggiunte, si tratterà di revisioni mirate. Un rafforzamento di passaggi, articoli e cavilli già esistenti. In senso lato, si potrebbe quasi parlare di riforma sulla sicurezza stradale, della quale però andranno verificati gli aspetti definitivi e, di conseguenza, gli effetti pratici. I principali interventi saranno proprio sul sistema a punti, per quello che in molti hanno definito un potenziale “ergastolo” della patente in caso di determinate violazioni. Lo scopo è quello di punire più severamente le colpe più gravi, scoraggiando al contempo le auto-deroghe sulle norme vigenti. Il rafforzamento delle sanzioni, infatti, punta alla riduzione non solo degli incidenti ma anche dei presupposti che potrebbero renderli possibili.

Chiaramente, la sospensione della patente, così come la revoca, sono provvedimenti già presenti in relazione a gravi violazione del Codice della Strada o, in caso, di condanne relative a reati gravi, come l’omissione di soccorso o l’omicidio stradale. Per il prossimo anno, si prevede un abbassamento della soglia che porta a tali sanzioni, al fine di applicare maggiore durezza per aumentare la sicurezza sulle strade. Cercando, al contempo, di proporzionare al massimo il sistema sanzionatorio rispetto all’entità della violazione. Una mossa che punta, in buona sostanza, all’equità della sanzione stessa. Con una severità più marcata nella sua applicazione.

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