Mai fidarsi del decoder pirata: ecco a cosa andate incontro

Tivusat dichiara guerra all’uso pirata dei decoder. A partire dal 21 dicembre, via ai controlli a tappeto: nel mirino, il mercato delle tessere a metà prezzo.

Il passaggio al nuovo Digitale terrestre è praticamente cosa fatta. La fase più complessa dello switch off è ormai da tempo alle spalle e anche l’adeguamento degli utenti alle frequenze migliorate è perlopiù effettuato.

Decoder allarme
Eco di Milano

Tuttavia, fra chi è rimasto indietro e chi, semplicemente, vuole aggiornare i propri dispositivi per ragioni altre rispetto al passaggio alla tecnologia MPEG-4, il mercato di televisori e decoder è tutt’altro che quieto. Anche perché si avvicina Natale e, nonostante le rimpatriate con il parentado non prevedano poi molto la compagnia televisiva, arrivare al veglione di Capodanno senza potersi tenere aggiornati sulle ore che passano tramite “L’anno che verrà” o altri programmi, potrebbe risultare sconveniente rispetto alle abitudini ormai consolidate del periodo delle feste. Attenzione però a non lasciarsi prendere dalla fretta, specie se si fosse ancora indietro con l’aggiornamento dei propri dispositivi. Perché se le occasioni non mancano, altrettanto semplice è scivolare su qualche macchia d’olio.

La logica del risparmio porta spesso a sottovalutare i potenziali rischi di acquisti effettuati senza valutare al meglio le condizioni. In questo senso, le compravendite via web sono più esposte alla possibilità di incappare in truffe o inganni che, al posto del prodotto acquistato, possono farci trovare tanto una violazione della nostra sicurezza bancaria quanto un bel niente. Nel senso che il prodotto, regolarmente pagato, finirebbe per non arrivare mai. Per questo bisogna sempre diffidare di offerte troppo generose e delle richieste di pagamento anticipato, magari tramite ricariche su carte prepagate.

Occhio a questo decoder: si rischia una multa salata

Detto questo, è chiaro che tali rischi affollino anche il mondo della tecnologia. E, nella fattispecie, dei decoder venduti sul web. Dove effettive le occasioni si trovano ma con la possibilità concreta di incappare in qualche tentativo di agganciamento a scopo truffaldino. Il risparmio, in sostanza, non deve farci abbassare la guardia. Anche perché, oltre a quello di cadere in una truffa, c’è anche il rischio di lasciarsi sedurre da pratiche non troppo ortodosse volte a ridurre le spese. Anche quelle, come in questo caso, obbligatorie. Quando si tratta di tecnologica, oltre che di truffe sugli acquisti, l’ombra che si staglia è quella della pirateria. Un reato che da tempo è soggetto a una durissima azione repressiva, anche se le difficoltà nel contrasto sono numerose. E alcune si riducono proprio al web e alle sue infinite maglie. Per quanto riguarda i decoder, però, la vite sembra stringersi in modo inesorabile.

A breve, infatti, nuove normative dovrebbero restringere ulteriormente il potenziale campo d’azione della pirateria. Nel mirino, in particolare, sono finite le tessere del servizio di Tivusat, o meglio, quelle usate. Utilizzate quindi parallelamente, nei mercati del web, in sostituzione di quelle circolanti, al fine di dribblare le normative sul corretto utilizzo dei servizi di pay-tv. Una vendita illecita che, secondo gli analisti, avrebbero però le ore contate. La stessa Tivusat, in un comunicato ufficiale, ha annunciato che entreranno in vigore, a strettissimo giro, una serie di verifiche a tappeto, così da estirpare alla radice il mercato illecito che mette in vendita tessere usate a metà prezzo. La data limite è quella del 21 dicembre, quando partiranno gli aggiornamenti dei software che impediranno il funzionamento di smartcard tivùsat su decoder non certificati Tivusat. L’obiettivo è far piazza pulita dell’uso pirata dei decoder. Anche a costo di comminare multe salatissime.

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