La paghetta nel 2022 non è più quella di una volta, cambiano i tempi cambiano le cifre

A quanto ammonta la paghetta nel 2022? Le esigenze cambiano con il passare degli anni ed è differente anche la mentalità dei genitori.

Figli e nipoti, c’è ancora l’abitudine di dare la paghetta settimanale o mensile? Se sì, cosa fanno per guadagnarsela?

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Eco di Milano

Un tempo avere la paghetta significava meritarsela svolgendo lavoretti, andando bene a scuola e impegnandosi a rispettare genitori e nonni. Oggi la paghetta è diventata in molti casi scontata, un obbligo per i genitori che non devono aspettarsi nulla in cambio. Anzi, non si può neanche più parlare di “paga” perché mamma e papà tendono a soddisfare ogni esigenza dei figli in qualsiasi momento. I soldi per la benzina del motorino, per i regali di compleanno, per le scarpe che tanto vanno di moda, per le pizzate con gli amici. Insomma, i genitori sono agli occhi dei figli dei Bancomat a loro disposizione in qualsiasi momento. E non c’è nulla di più sbagliato. In questo modo non si insegnerà ai ragazzi il valore dei soldi, il sudore da versare per avere un guadagno e la gratificazione del ricevere denaro dopo un traguardo raggiunto o un impegno soddisfatto. I tempi sono cambiati, le abitudini anche e non sempre in meglio.

Paghetta e insegnamenti, siamo figli di un’era sbagliata

Studi a livello mondiale hanno riportato come gli importi delle paghette di figli e nipoti siano esagerati. Le stime parlano di adolescenti italiani che ricevono anche 40 euro a settimana ossia 160 euro al mese. E si tratterebbe di somme aggiuntive rispetto ad altre voci di spesa generali. Nonni e regali in soldi per compleanni o occasioni speciali, poi, fanno lievitare ancora di più l’importo.

Noi italiani, dunque, siamo molto generosi ma non è così per i genitori di altre nazioni. In Inghilterra, ad esempio, la paghetta è di circa 5 euro a settimana per un bimbo fino a 10 anni, di 13 euro circa per un adolescente fino a 15 anni e di 17 euro fino a 18 anni. Cifre più contenute, quindi, anzi più idonee rispetto alle esigenze di adolescenti. Non ci meravigliamo, dunque, se in Italia si sorprendono giovani ragazzi – anche di 12/13 anni – che fumano o bevono alcool. I soldi per gli acquisti glieli hanno dato i genitori.

Ritorniamo sui nostri passi prima che sia troppo tardi

La paghetta ha una funzione educatrice che si è persa nel corso degli anni. Per gli esperti in pedagogia e per gli psicologi dare denaro ai figli come ricompensa per un impegno preso consente loro di ricevere una gratificazione e di imparare a gestire i soldi. Esistono dei limiti, però, da rispettare.

Secondo gli educatori sono sufficienti 5/8 euro a settimana per ragazzi fino a 14 anni e 15/30 euro a settimana per gli adolescenti fino a 16 anni. Naturalmente, tali cifre si possono erogare solo se le condizioni economiche della famiglia lo consentono. I figli devono capire se ricevere la paghetta è possibile oppure no e occorre fargli comprendere l’importanza del non fare paragoni con gli amici. Ribadiamo, poi, quanto il concetto di merito sia rilevante in relazione alla paghetta. Nulla è dovuto, ma tutto si può guadagnare con l’impegno.

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