Carta Risparmio, controlla l’Isee: c’è una sorpresa

Con pochi fondi e tanta pressione, la manovra finanziaria del governo si è concentrata su piccoli interventi.

Tra questi è stato stanziato un fondo per la carta risparmio, una serie di buoni spesa per aiutare le famiglie in difficoltà a acquistare beni di prima necessità.

Manovra
Eco di Milano

Una misura simile esiste già, e non è chiaro se questa viaggerà in parallelo ad essa oppure la sostituirà. La novità è anche il nuovo limite ISEE, che identifica le famiglie he potranno aderire alla misura. A causa dell’inflazione molti italiani si sono trovati a dover tagliare parte delle spese, e il governo vuole assicurarsi che le famiglie più in difficoltà ricevano almeno un minimo aiuto.

La carta risparmio

Una percentuale che rasenta l’80% delle famiglie vulnerabili ha tagliato spese essenziali per far fronte all’inflazione galoppante di questi mesi. Per evitare che questo accada anche con i beni di prima necessità il governo ha stanziato un fondo da 500 milioni di euro per la carta risparmio. Questa norma già esiste, ed è gestita dall’INPS, ma ora dovrebbe passare sotto il controllo dei comuni. Questo ammesso che le due misure non continuino ad esistere in parallelo.

La carta risparmio consisterà in una serie di buoni spesa erogati per chi ha più di 60 anni o meno di tre, e vive in una famiglia con un ISEE inferiore a 15.000 euro. Sarà erogata ogni due mesi e il bonus consisterà in 80 euro, quindi 40 ogni mese. Un aiuto minimo, ma molto apprezzato dalla popolazione. La misura a cui la carta risparmio si affiancherà o che andrà a sostituire, è apprezzata in maniera unanime, dal 100% degli addetti ai lavori.

La carta risparmio potrà essere utilizzata per pagare beni di prima necessità, come i generi alimentari al supermercato, ma anche come aiuto per le bollette di luce e gas. Lo scorso anno in questo modo era stato distribuito un sussidio pari a circa 250 euro sparsi per i 12 mesi.

La manovra del governo

Il governo Meloni ha dovuto gestire un budget molto limitato per questa manovra finanziaria. La legge, che decide quanti soldi spenderà lo stato il prossimo anno e come, deve ancora essere approvata dal parlamento, ma non dovrebbe avere problemi in questo passaggio. In essa si possono individuare due tipi di misure: i tagli e le nuove tasse, volti a raccogliere soldi, e le spese effettive.

Tra le spese la voce più onerosa è quella relativa agli interventi per tenere basse le bollette. Segue poi l’aumento a 600 euro delle pensioni minime. Molti invece gli interventi volti al risparmio, come il taglio dello sconto sulle accise della benzina, che farà aumentare i carburanti di 10 centesimi dal primo di dicembre, oppure le nuove tasse su sigarette e gioco d’azzardo legale.

Ma la misura più discussa è la progressiva abolizione del Reddito di cittadinanza. A partire dal 2023 per i cosiddetti occupabili il sussidio durerà soltanto otto mesi. Si tratta di coloro che hanno tra i 18 e il 59 anni e non hanno problemi fisici che impediscono loro di lavorare, anziani, disabili o figli a carico. Si calcola che si tratti di centinaia di migliaia di persone, con le stime più pessimiste che parlano di oltre 600 mila percettori che rimarranno completamente senza redditi nel giro di otto mesi a partire da gennaio.

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