Insalata in busta, attenzione a questo dettaglio: c’è il rischio di contaminazione microbica

Acquistare l’insalata in busta può essere una soluzione molto comoda. Ma occorre fare attenzione ad un dettaglio, che potrebbe rivelare una contaminazione microbica.

La vita di tutti i giorni è sempre più frenetica, per questo motivo anche le scelte alimentari degli italiani sono notevolmente cambiate negli ultimi 50 anni. Si è ormai diffusa l’abitudine di acquistare insalata in busta, già lavata, comoda e semplice da preparare.

Acquistare l'insalata in busta può essere una soluzione molto comoda. Ma occorre fare attenzione ad un dettaglio, che potrebbe rivelare una contaminazione microbica.
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Dopotutto è sufficiente aprire la busta, versare in una ciotola il contenuto e aggiungere gli ingredienti che si preferisce (sale, olio, aceto, olive, mais, pomodorini etc.) e nel giro di pochi minuti il contorno è servito.

Tuttavia, quando si acquista insalata in busta occorre fare attenzione ad un dettaglio che potrebbe rivelare la presenza di una contaminazione microbica. Scopriamo di più.

Insalata in busta: c’è un dettaglio da conoscere

L’insalata in busta è un’abitudine alimentare comoda e veloce da portare in tavola. Si tratta, in effetti, di una soluzione molto pratica che permette, in poco tempo, di avere un contorno a disposizione o addirittura una cena pronta.

Occorre però prestare attenzione alle confezioni, quando vengono acquistate, perché ci sono alcuni dettagli che potremmo definire campanelli d’allarme. Conoscere questi particolari permette all’acquirente di sapere se il prodotto che si sta acquistando è salutare oppure no.

Sebbene preferire alimenti freschi rappresenti sempre la soluzione migliore, i ritmi frenetici a cui siamo sottoposti quotidianamente rendono estremamente difficile un’adeguata attenzione alimentare. Per questo motivo, in molti casi, l’insalata in busta ci sembra la soluzione migliore: velocizza i tempi di preparazione senza rinunciare all’effetto benefico delle verdure.

Tuttavia, l’insalata confezionata è sottoposta ad un processo di produzione che, seppur caratterizzato da rigorosi controlli, non esclude definitivamente il rischio di contaminazione microbica. Ci stiamo riferendo alla possibilità che, durante le fasi di lavorazione, l’alimento venga contaminato da batteri come Escherichiacoli, salmonella e listeria: i principali responsabili delle tossinfezioni alimentari.

Ecco come mettersi al riparo da questo rischio.

Il dettaglio da conoscere prima di acquistare l’insalata confezionata

Quando si acquista insalata in busta occorre fare attenzione alla data di scadenza. Acquistare un prodotto con data di scadenza prossima, significa portare in tavola un alimento imbustato da diversi giorni.

Inoltre, è importante fare attenzione alle indicazioni di conservazione e consumo dell’alimento che sono riportate sulla confezione. In particolare, occorre verificare se è previsto o meno il lavaggio dell’insalata prima del tuo consumo.

Generalmente sulla confezione è indicato se il prodotto è stato pre-lavato oppure no. Nel primo caso, è possibile consumare l’insalata così com’è. Anche se, una bella sciacquata non ha mai fatto male a nessuno.

In ogni caso, sebbene l’insalata in busta siano sicure, non possiamo avere la certezza che siano state rispettate tutte le fasi della catena del freddo, che prevede una temperatura costante inferiore agli 8°C.

Ad ogni modo, il dettaglio che occorre osservare prima di mettere la busta dell’insalata nel carrello della spesa, riguarda la freschezza delle foglie. Dopotutto, possiamo sfruttare a nostro favore un importante vantaggio: la confezione di insalate è trasparente. In sostanza, il consumatore ha la possibilità di osservare attentamente il contenuto. Dunque, se dovessimo accorgerci della presenza di foglie marce o di umidità all’interno della busta, si sconsiglia di acquistare il prodotto.

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