In seguito ad un problema reiterato al bancomat un cittadino ha denunciato l’accaduto. Vediamo cosa ha provocato questa forte reazione
Alla base di ciò c’è anche la desertificazione bancaria che nel giro di pochi anni ha portato diversi comuni italiani a non avere più sportelli per ritirare.
Lo sportello Bancomat è ormai uno strumento che ci accompagna giornalmente. Si possono versare o ritirare contanti, ma anche versare assegni, effettuare bonifici, pagare le bollette e visualizzare i movimenti effettuati e il saldo disponibile.
Può capitare però che possano dare qualche problema o che addirittura non siano disponibili nella propria zona di riferimento. Infatti la lotta al contante che il Governo sta combattendo da diversi anni ha portato alla rimozione di molteplici sportelli.
Il fenomeno in questione si chiama desertificazione bancaria così come testimoniano i numeri in tal senso. Si stima infatti che siano stati chiusi oltre 12.000 punti negli ultimi due decenni. Un dato piuttosto allarmante che soprattutto al sud echeggia ancor di più.
Tutti i correntisti possiedono una carta fanno uso di questo strumento. Per quanto al giorno d’oggi si può addirittura pagare un caffè in modalità elettronica, molte persone preferiscono sempre avere con sé del denaro per sentirsi più al sicure. D’altronde alcuni articoli e servizi si possono acquistare esclusivamente cash. In tanti altri casi invece si può sempre prediligere la carta, anche se per gli esercenti alle volte le commissioni sono piuttosto onerose.
Non sempre però agli sportelli fila tutto liscio, anzi alcuni disservizi possono anche essere reiterati. Ed è ciò che è successo a Monza dove un cittadino stufo di ciò ha denunciato l’accaduto. Ha infatti riscontrato un problema di non poco conto ad un bancomat postale, che a suo dire sarebbe troppo lento nell’erogazione dei contanti. Per ritirare infatti ha stimato un tempo massimo di 7 minuti.
Davvero troppi se si considera che questo genere di tecnologia dovrebbe aiutare le persone a ridurre i tempi rispetto al passato quando invece bisognava attendere in fila il proprio turno in banca o all’ufficio postale.
Se si considera che anche anziani e disabili ne fanno uso la questione diventa ben più intricata. Queste persone infatti potrebbero subire forti stress per via di queste infinite attese.
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