Scuola, la notizia che non avremmo mai voluto leggere: cosa sta per succedere

Come era prevedibile, la crisi per il caro bolletta sta mettendo in difficoltà anche la scuola. C’è il rischio che alcuni istituti vengano chiusi.

Le bollette di gas e luce degli istituti scolastici sono a carico dell’amministrazione comunale. Molti comuni cominciano ad avere difficoltà a fronteggiare gli aumenti in bolletta. Per far quadrare il cerchio, c’è il rischio che alcuni istituti taglino i servizi.

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La questione relativa al caro bollette non riguarda solo i singoli cittadini o le imprese, ma anche gli enti locali. I comuni e le province sono in affanno a causa dell’aumento delle tariffe in bolletta. A farne le spese sono anche gli istituti scolastici con il rischio di ridurre le attività e gli orari di presenza o di dovere rinunciare ai servizi aggiuntivi.

In base, a quanto affermato da alcune Amministrazioni comunali, serviranno oltre un miliardo e mezzo di euro in più rispetto allo scorso anno per far fronte al caro bollette.

Scuola, crisi per il caro bollette: facciamo il punto della situazione

Le Amministrazioni comunali di tutta Italia gestiscono complessivamente 40.000 istituti scolastici. Ad oggi, e siamo appena a fine ottobre, gli istituti gestiti dai comuni hanno speso mediamente 1,8 milardi di euro (in un anno).

Se si considera che un miliardo di euro è destinato ai consumi energetici degli istituti di scuola superiore, si arriva quasi a quota 3 miliardi di euro. Tenendo conto del caro energia, è prevedibile che la spesa media sarà di 4,5 miliardi di euro.

La situazione nel comune di Novara

Per fare un esempio concreto della difficoltà che stanno affrontando i Comuni nella gestione del caro energia diamo un’occhiata al Comune di Novara. Facendo i conti, in base agli aumenti registrati nel 2022, si calcola che per il gas ci sarà una spesa aumentata del 32%, mentre per la luce l’incremento sarà del 54%.

Se queste aliquote al rialzo vengono applicate alle bollette delle scuole, non è difficile immaginare quanto sia complessa la gestione del caro bollette per le Amministrazioni comunali.

In sostanza, c’è il concreto rischio che in caso di mancanza di fondi erogati dal Governo, i Comuni debbano decidere se tenere o meno le scuole aperte. Ad ogni modo, il rischio maggiore riguarda i servizi e le attività extra didattiche, che potrebbero essere eliminate o ridotte.

In alternativa, per garantire i servizi scolastici alla popolazione, c’è il rischio che le Amministrazioni comunali siano costrette ad aumentare la pressione fiscale sui residenti.

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