Matrimonio: qual è l’età giusta per sposarsi? La risposta che nessuno si aspetta

Alcuni scienziati si sono dedicati a questa attività e hanno dato una loro risposta su quando è giusto lasciarsi andare al matrimonio. Ecco qual è il loro parere

Non si tratta di una risposta univoca, bensì prende in considerazione alcuni aspetti anagrafici che aiutano a comprendere meglio quale può essere il momento propizio.

Matrimonio
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Qual è l’età giusta per fare il grande passo e convolare a nozze? Generalmente quando si superano i 25 anni e si sta insieme ad una persona già da diverso tempo, amici e parenti iniziano a chiedere quando ci sarà il lieto evento anche in maniera indiscreta.

Naturalmente non esiste una regola scritta o una prassi da tenere per forza in considerazione. Tutto dipende dal proprio stile di vita, dalle proprie possibilità economiche e soprattutto dalla voglia di unirsi in matrimonio. Alcune coppie infatti non sentono questa esigenza, ma ritengono di star bene anche senza certificare il loro amore.

Matrimonio: cosa dice il teorema degli scienziati australiani

A prescindere da ciò può tornare utile uno studio condotto da un gruppo di matematici della University of New South Wales, in Australia. Secondo il loro parere chi pensa al matrimonio a 18 anni dovrebbe sposarsi a 20 anni e 6 mesi, mentre chi lo progetta a 25 dovrebbe poi farlo a 28 e 7 mesi.

Calcoli precisi frutto di una formula nota come optimal stopping rules (regola dell’arresto ottimale). Un teorema già utilizzato nel campo della finanza per stabilire il momento giusto in cui investire cercando di massimizzare i profitti e ridurre al minimo i costi.

I ricercatori per quanto riguarda il matrimonio hanno fatto un calcolo delle probabilità utilizzando alcuni parametri, tra cui l’età in cui l’unione tra i partner è considerata una possibilità e quella in cui inizia a diventare una necessità.

Ma qual è l’obiettivo reale di questo lavoro di ricerca? A quanto pare utilizzare la matematica per comprendere con esattezza quando dire il fatidico sì. In questo modo si andrebbero a scongiurare buona parte dei divorzi riducendone in maniera considerevole la percentuale annuale. Ad ogni modo questo è soltanto un mero gioco di numeri che non può per niente influenzare quelle che sono le sensazioni e i sentimenti delle persone.

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