Legge 104, rivoluzione permessi: le nuove norme, non tutti le conoscono

Novità interessanti per quel che riguarda determinate dinamiche della vita dei cittadini italiani. Si cambia, in un momento tanto delicato.

Permessi per la legge 104, un aspetto molto particolare per chi vive in particolari condizioni, responsabile a tutti gli effetti di un parente con disabilità, o in ogni caso per lo stesso cittadino affetto da disabilità. Nuovi interessanti scenari, insomma per milioni e milioni di cittadini che in questo momento vivono di certo non semplici situazioni. Le nuove norme entrate in vigore da poco portano numerose novità all’intero contesto.

 

Legge 104
pixabay

Nel periodo antecedente al 13 agosto 2022, numerose norme hanno riguardato l’universo 104. Parliamo di un provvedimento legislativo che ormai da moltissimi anni assiste, in un certo modo milioni cittadini con disabilità, che non potrebbero mantenere in caso contrario una certa indipendenza non solo economica. L’universo legato alla legge 104 prevede numerosi scenari e svariati campi d’applicazione. Uno dei migliori provvedimenti in atto in questo momento nel nostro paese.

Numerose le novità insomma degli ultimi mesi che riguardano esclusivamente la questione permessi legati alla legge 104. In precedenza un cittadino con grave disabilità aveva la possibilità, ad esempio, di designare un unico referente, titolare di tutti i diritti spettanti a chi presta assistenza a cittadini invalidi. Parliamo, chiaramente, dei permessi sul lavoro e dell’aspetto economica prevista dall’accompagno. Tali permessi per quel che riguarda cittadini con gravi disabilità spettano a genitori (anche adottivi ed affidatari) al coniuge o convivente di fatto, a parenti ed affini entro il terzo grado.

Le agevolazioni in questione cosi come riportato da alcuni canali ufficiali sono strutturati sostanzialmente nei seguenti punti:

  • Tre giorni di permesso in un mese, da utilizzare anche in modo frazionato;
  • Due anni di congedo straordinario durante l’attività lavorativa: anche in questo caso potenzialmente da richiedere anche in in modalità frazionata;
  • Congedo parentale per figli disabili prolungato per la durata massima di tre anni.

In tal senso le giornate o ore di permesso sono retribuite e coperte da contributi figurativi, accreditati dall’INPS. Tali contributi, detti figurativi, risultano essere validi ai fini del pensionamento. Entrando maggiormente nello specifico è chiaramente possibile individuare nettamente quelli che sono i vantaggi di tali provvedimenti, di tali modifiche.

Legge 104, rivoluzione permessi: i vantaggi nello specifico per il cittadino

Nello specifico volendo definire al meglio la questione facciamo riferimento direttamente all’articolo 3, comma 1, lettera b) punto 2 del Decreto legislativo numero 105 che “modifica la disciplina dei permessi retribuiti previsti dalla Legge numero 104/1992 estendendo a più di un referente, la possibilità di ottenere i periodi di permesso retribuito per l’assistenza alla stessa persona in situazione di disabilità grave”.

Stando alle nuove modifiche attuate, al genitore lavoratore spetterebbero oggi tre mesi di indennità pari al 30% della retribuzione oltre ad ulteriori 3 mesi fino al dodicesimo anno di età del figlio. 9 mesi totali insomma coperti dall’indennità Inps al 30%. Il datore di lavoro a questo punto rischia di trovarsi di fronte a veri e propri abusi degli stessi permessi previsti dalla 104.

Salvatore Piccinni, Managing Director Head of Southern Europe di INSIDE Intelligence & Security Investigations ha cosi dichiarato: “Il problema dell’abuso 104 è sempre esistito. Ora con l’estensione del diritto di richiesta a più referenti, i datori di lavoro dovranno stare ancora più attenti ai dipendenti.

Questi, infatti potrebbero approfittare di queste novità. Infatti l’abuso dell’utilizzo permessi l.104 può recare all’azienda perdite in termini di produzione e, soprattutto all’interno di piccole realtà, può portare all’insoddisfazione degli altri dipendenti, che si trovano a dover svolgere un carico di lavoro maggiore. Per questo motivo è importante per il datore di lavoro tutelarsi avvalendosi di indagini sul dipendente, rivolgendosi ad un’agenzia di investigazione specializzata per produrre prove legittime che il dipendente stia approfittando dei permessi e dei congedi straordinari previsti dalla L.104″.

In tal senso il datore di lavoro potrebbe assumere vere e proprie contromosse affidando la questione ad un investigatore privato che farà luce sulla reale condotta del lavoratore. Questi si occuperà di raccogliere ed esaminare tutta la documentazione riguardante il lavoratore, per poi passare all’azione con operazioni di appostamento e pedinamento. A quel punto si preoccuperà dunque di inchiodare, per cosi dire, il lavoratore in questione per il quale si hanno dei sospetti. Nuove agevolazioni insomma ma attenzione a come metterle in atto praticamente. Ogni abuso potrebbe presto essere scoperto.

Impostazioni privacy