Pensioni, aumenti in arrivo a ottobre: scatta la rivalutazione anticipata

Tra le vari e misure proposte dal governo Draghi nel decreto Aiuti bis ce n’è anche una che viene in soccorso ai pensionati. Con la rivalutazione anticipata della pensione ad ottobre, le pensioni fino a 2700 euro lordi cresceranno del 2%. 

È una misura presa per aiutare i pensionati a superare questo difficile inverno di aumenti dei prezzi e delle bollette.

pensioni
Adobe Stock

La rivalutazione delle pensioni avviene ogni anno, e si basa su un indice che valuta il costo della vita e lo paragona agli assegni pensionistici degli italiani. In questo modo le pensioni vengono parzialmente adattate al costo della vita, in modo che gli assegno non rimangano indietro svalutandosi.

Pensioni, a quanto ammonta la rivalutazione anticipata?

La rivalutazione delle pensioni avviene di solito a gennaio di ogni anno. La fine del 2022 però sarà un periodo difficile, con aumenti dei prezzi e delle bollette già previsti a causa della crisi energetica. Per questo motivo il governo Draghi ha deciso, con il decreto Aiuti bis, di anticiparla. Questo permette di aiutare i pensionati a passare l’inverno in maniera più serena.

L’aumento previsto sarà del 2%, ma comprenderà soltanto le pensioni al di sotto dei 35.000 euro lordi all’anno. Significa che la rivalutazione anticipata avrà effetto solo su coloro che ricevono meno di 2692 euro al mese di pensione. Arrivando con tre mesi d’anticipo ed essendo una percentuale fissa, la rivalutazione porta nelle tasche dei pensionati cifre differenti a seconda di quale sia la pensione di partenza.

Ad esempio, un pensionato che riceve 1000 euro di pensione al mese, riceverà un aumento mensile di 20 euro. Quindi entro la fine dell’anno riceverà 60 euro in più di pensione. Al contrario un pensionato che riceve un assegno da 2000 euro al mese riceverà 40 euro in più per ogni mensilità, ergo 120 euro entro fine anno.

bonus 150 euro e conguaglio

Non c’è soltanto la rivalutazione a far lievitare le pensioni in questi ultimi mesi del 2022. A novembre arriverà infatti il bonus 150 euro, contro il caro bollette e l’inflazione. Questo sussidio una tantum è stato pensato in maniera simile al bonus 200 euro di luglio, ma per una platea più ristretta. Lo riceveranno infatti soltanto coloro che non superano la soglia dei 20.000 euro annui di entrate.

I pensionati saranno tra i primi a riceverlo, insieme ai lavoratori dipendenti e ai percettori del Reddito di cittadinanza. Questa misura, come l’anticipo della rivalutazione delle pensioni, serve ad aiutare le fasce più deboli a superare questo difficile inverno. 

Infine, in questi mesi ai pensionati verrà versato anche un piccolo conguaglio. Si tratta della differenza tra l’inflazione che era stata stimata per il 2021 durante il 2020, e quella che effettivamente è stata registrata. La prima cifra ammontava al 1,7% mentre l’inflazione effettiva è stata del 1,9%. Per questa ragione i pensionati otterranno un conguaglio dello 0,2% della propria intera pensione annua, a partire da gennaio 2021.

Si tratta comunque di cifre molto basse, che anche in questo caso sarebbero state versate a gennaio, ma sono invece state anticipate ad ottobre per aiutare contro il caro vita. Lo 0,2% di una pensione di 35.000 euro lordi l’anno equivale a 70 euro lordi. 

Impostazioni privacy