Digitale Terrestre, cambia tutto in vista dei mondiali: con il nuovo aggiornamento …

Il digitale terrestre sta cambiando. Per lasciare spazio nelle frequenze radio all’internet mobile ad alta velocità, le frequenze televisive si stanno lentamente spostando. Questo comporta alcuni cambiamenti, che le reti Rai saranno le prime a sperimentare.

Il passaggio alla DVB-T2 ha permesso ai canali del Digitale Terrestre di passare all’alta definizione.

digitale terrestre
Adobe Stock

In vista dei mondiali del Qatar che si terranno questo novembre però, un altro cambiamento è in vista per le reti Rai. Un ulteriore salto in avanti tecnologico è pronto. Ecco come attrezzarsi per arrivare pronti al nuovo aggiornamento che le frequenze del Digitale Terrestre permetteranno.

Digitale Terrestre, perché il passaggio al DVB-T2

Quasi tutte le comunicazioni che eseguiamo passano attraverso le onde radio. Questo spettro di frequenze occupa una parte non visibile di tutte le onde elettromagnetiche che attraversano la nostra atmosfera e lo spazio circostanze. Rimbalzate dai ripetitori, vengono poi captate da vari apparecchi, dalle radio e i televisori, fino ai telefonini. 

La larghezza di banda occupata da determinati dati in queste onde è fondamentale per determinare la qualità e la quantità di dati che è possibile trasferire da un dispositivo all’altro. Per questa ragione, per fare spazio ai dati del 5G per l’internet mobile, le frequenze televisive sono state spostate al DVB-T2.

Questo nuovo tipo di digitale terrestre è entrato in vigore con il grande switch di marzo del 2022, e continuerà lentamente per tutto il prossimo anno. Questo comporterà per molti un cambio di televisore o l’acquisto di un decoder per ricevere le nuove frequenze. La nuova larghezza di banda ha anche però permesso alla televisione di evolversi. Tutti i maggiori canali sono infatti passati all’alta definizione, con una rilevante differenza di qualità nell’immagine trasmessa.

La Rai verso il 4K

L’alta definizione, che ora è rappresentata dallo standard 1080×720 p, non è però il massimo disponibile sul mercato. Come in molti sanno, la definizione superiore più diffusa a livello commerciale è il 4K. Spesso però sono soltanto i film letti da supporti fisici o i videogiochi a permettere di sfruttare questa definizione. La Rai ha però intenzione di fornire programmi in 4K molto presto.

L’occasione saranno i campionati mondiali di calcio del Qatar di novembre. In questa occasione la televisione di stato passerà a trasmettere le partite in 4K. Le trasmissioni in Ultra HD, secondo quanto si credeva fino a poco tempo fa, dovevano essere disponibili soltanto via digitale satellitare, tramite la piattaforma TV Sat, che permette di vedere le trasmissioni appunto via satellite.

Grazie alle nuove tecnologie del digitale terrestre però, sarà possibile riceverle anche tramite la televisione tradizionale. C’è soltanto un problema riguardo a questa nuova tecnologia. Il televisore deve essere in grado di supportare l’ultra HD 4K, oppure il cambiamento di qualità dell’immagine non sarà visibile.

Ad oggi però acquistare un televisore di questo tipo non è più dispendioso come anni fa. L’Ultra HD si sta infatti diffondendo sempre di più come la definizione standard per molte marche produttrici di televisori. I prezzi partono anche da meno di 300 euro per un nuovo apparecchio 4K, e spesso questa caratteristica è palesata nel nome del prodotto.

Impostazioni privacy