Riscaldamento, multe per stufe e camini: sta già succedendo

Questo inverno il prezzo del riscaldamento potrebbe spingere molti italiani ad installare stufe e camini nella propria abitazione, o a riprendere ad utilizzare quelli caduti in disuso. In alcune regioni però si può essere multati in caso questi non siano a norma. 

Stufe e camini potrebbero essere una soluzione per abbassare il prezzo della bolletta del gas relativa al riscaldamento questo inverno.

Riscaldamento
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Ma in alcune regioni del nord queste soluzioni non sono sempre legali. In caso si violi la norma, sono previste multe fino a 5000 euro. Le sanzioni sono legate al fatto che alcuni vecchi impianti risultano estremamente inquinanti. Il loro utilizzo è quindi proibito, ma dato che la loro istallazione era legale fino al 2016, molte persone li hanno ancora in casa senza sapere che non sono a norma.

Riscaldamento, Lombardia e Veneto le più severe sulle stufe

Se si abita in Lombardia e Veneto bisogna stare estremamente attenti se si usa un caminetto o una stufa. In queste due regioni, dove questo tipo di riscaldamento è molto diffuso, le norme per impianti a biomassa, quindi sia a legna che a pellet, sono severissime.

In Lombardia ad esempio dal 2017 non si possono più installare stufe e camini a legna con una valutazione ambientale inferiore alle quattro stelle. Inoltre è completamente proibito l’utilizzo di impianti a zero, una o due stelle. Per quanto riguarda le stufe a pellet invece, se il proprio impianto sprigiona meno di 35 kW di potenza, bisogna utilizzare combustibile di classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2.

Caso particolare è la provincia di Brescia, dove fino al 2024 è possibile utilizzare qualsiasi impianto da meno di 10 kW. Il Veneto invece si è adeguato alle norme lombarde con qualche anno di ritardo, ma ad oggi le regole sugli impianti a legna sono di fatto le stesse tra le due regioni. In quella più orientale però non ci sono restrizioni per quanto riguarda gli impianti a pellet.

Le regole in Piemonte e Emilia Romagna

In Piemonte ed Emilia Romagna esistono molte deroghe, soprattutto ai comuni di montagna, che rendono le normative riguardanti il riscaldamento a biomassa molto diverse rispetto a quelle di Lombardia e veneto. In Piemonte ad esempio, l’istallazione di impianti inferiori alle 4 stelle è stata vietata soltanto nel 2019. Le regole sull’utilizzo riguardano soltanto i comuni che fanno parte dell’Agglomerato di Torino, e delle zone Pianura e Collina. 

In questo caso, se l’impianto supera i 35 kW di potenza erogata, non potrà essere utilizzato se di classe inferiore alle tre stelle. Una legge quindi comunque più permissive di quelle lombarda e veneta.

In Emilia Romagna la situazione è ancora meno normata. Non vi è divieto di installazione, e viene proibito l’utilizzo di impianti di riscaldamento a legna soltanto se nell’edificio è presente un altro tipo di impianto di riscaldamento, oppure se il comune si trova in pianura o in un’area considerata ad alto rischio per la qualità dell’aria. Per controllare se il proprio comune fa parte di queste eccezioni è possibile andare sul sito della regione.

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