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Pellet: dove comprarlo a prezzi convenienti e risparmiare sul riscaldamento

Published by
Antonio Pilato

Acquistare il pellet per la propria stufa senza spendere cifre spropositate è un buon viatico lungo la strada del risparmio. Ecco alcune dritte in merito

Nell’ultimo periodo i prezzi di un sacchetto di materiale sono decisamente più elevati rispetto a qualche tempo. Il tutto è frutto dell’aumento vertiginoso della domanda.

Fonte Adobe Stock

Gli impianti di riscaldamento a pellet sono quelli più in auge in vista del prossimo inverno. Rispetto al metano ad esempio può garantire un risparmio fino al 20%. Niente male, soprattutto allo stato attuale dove i consumi vanno centellinati in qualsiasi modo.

Rapportato al gas lo squilibrio diventa ancor più evidente. Se la guerra in Ucraina non dovesse placarsi nei prossimi mesi, senza potersi avvalere delle materie prime provenienti dalla Russia la situazione non può che peggiorare.

Pellet: come risparmiare e riconoscere la qualità del prodotto

Per effetto di ciò la transizione verso il pellet è già iniziata in maniera piuttosto marcata dalla fine della scorsa primavera. In molti non vogliono farsi trovare impreparati in vista del prossimo inverno, ma per effetto di ciò la domanda è aumentata a livelli esponenziali.

Quindi, cerchiamo di capire dove acquistare il sopracitato biocombustibile solido e qual è il periodo migliore per comprarlo a prezzi accessibili. Sotto questo punto di vista l’estate è il periodo migliore, per questo molte persone negli ultimi mesi hanno preso d’assalto i punti vendita.

Più si andrà verso l’autunno e l’inverno più ci sarà un’impennata in tal senso. Farlo online può essere sicuramente un buon viatico per spendere di meno o comunque il giusto. Al contempo è fondamentale dare uno sguardo anche alla qualità del prodotto.

Infatti prendere del pellet scadente potrebbe portare la stufa a consumare di più visto che di fatto si brucia subito. Quindi, a quel punto verrebbe meno il discorso che più sta a cuore ai cittadini, ovvero quello di ridurre in consumi.

Per non sbagliare bisogna tener conto del tasso di umidità e del potere calorifero. Nel primo caso è solitamente inferiore al 10%. Più bassa è la percentuale, maggiore è l’energia che genera la momento della combustione.

Il potere calorifero invece deve avere classe A1. Si tratta di quello più pregiato e che rilascia il più basso contenuto di ceneri. La classe A2 è una via di mezza ancora accettabile, mentre la classe B è indice di un materiale scadente.

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Antonio Pilato

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