Pignoramento conto corrente: tre metodi (legali) per salvare i tuoi risparmi

Il rischio del pignoramento di denaro sul proprio conto non è poi così remoto come si spesso erroneamente si crede. Vediamo come evitarlo

Esistono tre modalità del tutto lecite per porre rimedio a questa ipotesi. Scopriamoli insieme scrutando tutti i particolari inerenti a questa incresciosa dinamica.

Pignoramento soldi
Fonte Pixabay

In alcune circostanze può capitare di contrarre dei debiti, che però alla lunga possono diventare un gran bel problema. Ritrovarsi il fiato sul collo da parte dei creditori non è di certo una bella esperienza, ragion per cui è bene trovare una soluzione per cercare di limitare i danni.

Premesso che appena possibile è doveroso restituire le cifre spettanti agli enti o ai privati a cui spettano, il contribuente può comunque evitare l’esproprio dal proprio conto corrente. Il tutto in maniera assolutamente lecita.

Pignoramento denaro: ecco i tre metodi assolutamente legali per evitarlo

Infatti l’Agenzia delle Entrate o anche altre tipologie di creditori potrebbero rifarsi del proprio credito tramite pignoramento di denaro dal c/c. In pratica bisogna fare in modo che questi ultimi non autorizzino l’istituto bancario a bloccare somme di denaro che abbiamo in deposito sul conto.

Per effetto di ciò il primo consiglio utile è quello di mantenere il conto praticamente vuoto. Basta effettuare prelievi costanti e trasferire le somme su conti di familiari o persone fidate.

Altra strada, sicuramente più drastica è quella di chiudere il conto. In questo caso potrebbe insorgere il problema dell’accredito dello stipendio. Niente paura, al giorno d’oggi basta anche una carta prepagata con Iban per poter percepire la retribuzione mensile senza problemi.

Più pratica è la soluzione di lasciare sul conto solo il denaro derivante dall’accredito del salario. Stesso discorso per quanto riguarda l’assegno pensionistico per gli anziani. Infatti in questi casi è consentito l’esproprio forzato solo di una minima parte della retribuzione. Questo perché si deve garantire al soggetto debitore il diritto al sostentamento. I creditori infatti possono avvalersi solo della quinta parte dello stipendio o della pensione. Per conoscere maggiori dettagli in merito, clicca qui. 

Dunque, niente paura il rischio di rimanere senza denaro di fatto è raggirabile. Al contempo però sarebbe sempre opportuno avere una maggiore contezza dei propri movimenti onde evitare situazioni debitorie.

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