In Italia si cercano mezzo milione di lavoratori, i settori in cui candidarsi: gli ultimi dati non lasciano dubbi

Situazione paradossale per le assunzioni: nonostante i molti disoccupati, le aziende non riescono a trovare i lavoratori che cercano.

Assunzioni
Pixabay

Nel mese di settembre le aziende italiane cercheranno assunzioni per oltre mezzo milione di lavoratori, ma le previsioni dicono anche che potrebbero non trovarli.

È il paradosso di un mercato di lavoro con moltissima domanda, moltissima offerta, ma completamente incapace di far incontrare le due e soddisfarne le richieste. Soffrono il settore commerciale e manifatturiero, l’unico a fiorire è quello edilizio.

Assunzioni, il paradosso delle aziende che non trovano lavoratori

I dati diffusi da Unioncamere e Anpal sembrano assurdi. In un paese come l’Italia dove la disoccupazione media è dell’8,1%, con picchi altissimi tra i giovani e al sud, le aziende non trovano lavoratori. Nel solo mese di settembre, saranno offerti oltre 500.000 posti di lavoro, ma il 43% di questi potrebbe rimanere scoperto per mancanza di lavoratori.

I settori più sofferenti sono quello commerciale e quello manifatturiero. Nonostante la domanda di lavoro in questi ambiti sia molto calata negli ultimi mesi, a causa del costo dell’energia che ha ridotto la capacità produttiva e strozzato la domanda interna, la mancanza di lavoratori continua a farsi sentire. Si salva ancora il settore dell’edilizia, spinto dal superbonus e dagli investimenti del PNRR, che continua a cercare sempre più addetti.

Le aziende che non trovano i lavoratori di cui hanno bisogno sono soprattutto nel nordest, dove il 49%, quasi la metà dei posti di lavoro offerti, rimane scoperta. Non va meglio nel nordovest e al centro, che si attestano attorno al 42%, mentre al sud e nelle isole la situazione è più rosea con “solo” il 39% dei posti di lavoro rimasti vacanti.

Perché le aziende non trovano lavoratori

Milioni di italiani senza lavoro, ma centinaia di migliaia di posti di lavoro vacanti, come è possibile che si venga a creare questa situazione? La prima spiegazione potrebbe essere una mancanza di qualifiche. L’azienda cerca figure che non trova sul mercato italiano, perché la posizione richiesta richiede un grado di specializzazione molto alto. Esempio di questo fenomeno è la cronica mancanza di infermieri e medici negli ospedali.

Di solito questo problema si risolve con piani di formazione nel lungo periodo, e con l’immigrazione di figure specializzate nel breve. C’è un problema però: l’Italia non è un paese attraente per immigrati molto specializzati, perché le paghe nel nostro paese sono molto più basse che nel resto dell’Europa occidentale. Francia, Germania e Regno Unito hanno tutti stipendi medi più alti dei nostri, e quindi attraggono di più questo tipo di lavoratori.

E questo problema apre all’altra faccia della medaglia. Le aziende non trovano lavoratori perché non pagano abbastanza. Spesso succede che chi cerca lavoro sia costretto a rifiutare le molte offerte che arrivano perché non gli permettono di sostentarsi. Questo è il caso del settore turistico, che offre spesso contratti a tempo determinato, pagati molto poco, fino a 2000 euro in meno all’anno rispetto alla media nazionale. Peggio fa la ristorazione, ultima a quasi 4000 euro l’anno dalla media.

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