Canone Rai, la tassa più odiata dagli italiani sta per aumentare

Il Canone Rai uscirà dalla bolletta elettrica. Il governo sta pensando a come riscuoterlo, e dalle regioni arriva la proposta di accorparlo al bollo auto

Dal 2016 il pagamento del Canone Rai è stato inserito nella bolletta elettrica, ma le cose stanno per cambiare.

canone rai
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Su indicazione dell’Unione Europea, che nell’ambito del PNRR ha imposto ai governi di rendere le bollette il più chiare e trasparenti possibile, il Canone Rai uscirà dal pagamento della bolletta elettrica. Ora però il governo si troverà a dover decidere come riscuoterlo. Tra le varie ipotesi le regioni hanno proposto il modello israeliano, che lo accorpa alla tassa sulla proprietà delle automobili. 

Canone Rai, i modelli francese e inglese

Prima di arrivare alla proposta di accorpamento al bollo auto, esistono diverse altre ipotesi su come il governo potrebbe riscuotere il Canone Rai. La prima è il ritorno al passato, a prima del 2016, con la riscossione tramite pagamento diretto. Questo metodo, che favorisce l’evasione, potrebbe però riportare il Canone Rai al suo importo originale.

La legge del governo Renzi che inserì in canone in bolletta infatti, fece calare l’importo da 113 euro ai 90 euro attuali, proprio in virtù della maggiore difficoltà di evasione. Un effetto simile potrebbe avere l’attuazione del modello francese. Oltralpe infatti il canone per la televisione di stato è accorpato alla tassa sulla casa. 

Il terzo modello preso in considerazione è quello inglese, che affida la riscossione del canone televisivo ad una società esterna. Comunque sia il Canone Rai non sarà più in bolletta, e dovrà essere pagato in altro modo. Ma dalle regioni arriva una proposta diversa.

Canone nel bollo auto, la proposta delle regioni

Alcune settimane fa i Corecom di Lombardia e Veneto hanno avanzato una proposta che delegherebbe alle regioni la riscossione del canone. I Corecom sono i comitati regionali per le comunicazioni e fanno parte dell’Agcom, l’agenzia statale che regola le telecomunicazioni.

Secondo questa proposta, le regioni avrebbero facoltà sia di riscuotere il canone che di stabilirne l’entità. Andrebbe comunque garantita una quota minima alla Rai, quindi i vari enti locali potrebbero dover rispettare un importo minimo. Questo permetterebbe di adattare meglio il canone al costo della vita, molto variabile all’interno del nostro paese.

Il modello di riscossione sarebbe quello applicato nello stato di Israele: qui il canone televisivo, per facilitarne appunto la riscossione, è accorpato alla tassa di proprietà sull’automobile. I Italia questo si tradurrebbe con l’accorpamento del Canone Rai al bollo auto.

I problemi dell’accorpamento, chi non guida non paga?

L’idea suscita però diversi dubbi relativi all’applicazione pratica di queste norme. La prima domanda è relativa a chi non possiede un’auto, e quindi non paga il bollo. Come farebbero queste persone a pagare il Canone Rai, dato che non possono esserne esentate solo per il fatto che non guidano?

Gli altri dubbi riguardano l’efficacia dell’accorpamento tra le due tasse di proprietà contro l’evasione. Il bollo auto è già di per sé una tassa molto evasa, con una perdita di milioni di euro per lo stato ogni anno. Accorparvi un ulteriore centinaio di euro potrebbe spingere ancora più persone ad evadere, rendendo più complessa la riscossione di entrambi i tributi.

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