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Canone RAI, nei prossimi mesi potrebbe “scomparire” dalle bollette: cosa sta succedendo

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Roberto Caccamo

Una nota positiva in mezzo a mille e più crisi arriva dal pagamento del canone RAI in bolletta che nei prossimi mesi potrebbe subire una variazione.

La tassa per la tv di Stato potrebbe uscire dal pagamento in bolletta entro i prossimi mesi e potrebbe quindi essere la prima “buona notizia” dall’inizio di questo disastroso 2022.

Fonte Adobe Stock

Il motivo principale della sparizione del canone RAI all’interno delle fatturazioni energetiche è il Decreto Concorrenza emanato lo scorso anno dal Governo. Scopriamo perché.

Canone RAI, addio al canone in bolletta

Il Decreto Concorrenza approvato lo scorso anno dal Governo ha portato alcuni stravolgimenti all’interno delle questioni energie e gas. Il programma europeo del PNRR, al quale abbiamo dovuto sottoscrivere, ha portato con sé una serie di vincoli da rispettare che hanno cambiato i concetti di trasparenza di tutto ciò che concerne l’energia, sia elettrica che a gas.

Secondo queste ultime notizie, quindi, il canone RAI potrebbe seguire un percorso di cambiamento, che magari non sarà completato totalmente entro quest’anno, ma che nel 2023 potrebbe concretizzarsi del tutto. La riforma voluta dal governo Renzi nel 2015 potrebbe, quindi, scomparire entro il prossimo anno.

Questa notizia ha, però, anche un suo lato negativo. Se da una parte la scomparsa del canone RAI in bolletta possa essere una cosa positiva, dall’altra parte lo Stato sta cercando di mettere in atto tutta una serie di metodi alternativi per sfavorire l’evasione del suddetto tributo, visto e considerato che il solo contributo del canone RAI frutta allo Stato ben 1,7 miliardi ogni anno.

Apprendiamo questa notizia senza alcuna eccessiva eccitazione quindi, ma anzi con il bisogno di prepararsi a questi cosiddetti ‘metodi alternativi’ che dovrebbero “spingere” il cittadino a pagare più volentieri il canone RAI. La televisione di Stato, e più in generale la televisione, hanno subito una crescente diminuzione dei suoi telespettatori anche a causa degli smartphone e di piattaforme come YouTube o Netflix che permettono la riproduzione di tutta una serie di contenuti multimediali, senza alcuna interruzione pubblicitaria o quasi, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo noi ci troviamo.

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Roberto Caccamo

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