Il Governo Draghi è ufficialmente un lontano ricordo, la crisi politica che ci accompagna, e di cui certo non avevamo bisogno, fa seguito ad un crisi economica con pochi precedenti.
Tra rincari energetici e inflazione record alle stelle con aumento del costo della vita, le famiglie e le imprese finiscono letteralmente in ginocchio, incapaci di resistere, da sole, alle onde anomale che ci stanno travolgendo.
Ma, da parte sua, il Fisco italiano, un piccolo grande micromondo che funziona in modo a se stante, porta avanti la sua personale e serrata lotta all’evasione fiscale.
E nel piano anti-illegalità indicato dalla Commissione Europea per contenere l’evasione, c’è la graduale diminuzione dell’uso dei contanti e l’obbligo, da parte degli esercenti commerciali, di accettare tutti i pagamenti elettronici.
E’ notizia di pochi giorni fa di un commerciante che si rifiutava di accettare un pagamento digitale di 1,80 euro, con la cliente che si è vista costretta a chiamare addirittura la Finanza.
Tutto questo mentre le principali banche italiane danno il via ad un massiccio piano di tagli di filiali, sia per contenere costi di personale, sia di spese vive.
Gli stessi bancomat pesano per migliaia di euro mensili di gestione ogni mese sulle banche.
La loro graduale eliminazione non potrà che giovare, economicamente parlando.
Inoltre, è chiaro che i pagamenti elettronici consentono da una parte velocità e trasferimenti immediati. Dall’altra è tutto più semplice in ottica di controlli fiscali anti-evasione.
Come noto i pos, per i commercianti italiani, sono obbligatori dal 30 giugno scorso, quando è entrata in vigore una normativa ad hoc che infligge addirittura sanzioni per esercenti e professionisti che non permettono ai propri clienti di pagare con bancomat e carte di credito.
Il Codacons, a tutela dei consumatori, ricorda che dal 2014 aveva avviato una battaglia per rendere davvero efficaci le norme sull’obbligo del Pos per i commercianti.
Tutto è cambiato, quindi, dal 30 giugno 2022, come da decreto legge 30 aprile 2022, n. 36 del Consiglio dei ministri (Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza Pnrr).
Sono entrate in vigore le disposizioni che, in caso di mancata accettazione da parte delle imprese commerciali, le imprese e i professionisti dei pagamenti con bancomat e carte di credito, prevedono una sanzione amministrativa di 30 euro, maggiorata del 4% del valore della transazione rifiutata.
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