Lo stabilimento balneare può vietare l’accesso in spiaggia ai non clienti? La legge è chiarissima

Gli stabilimenti che negano l’accesso in spiaggia ai non clienti violano la Legge? Facciamo chiarezza su un’importante questione estiva.

È il momento di capire se per raggiungere il bagnasciuga occorre necessariamente pagare il lido.

accesso in spiaggia lido
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La stagione estiva è iniziata da poco ma già non mancano le prime discussioni in spiaggia. I bambini che giocano con la palla, gli schizzi inopportuni, i vicini di ombrellone eccessivamente chiassosi, la sabbia che finisce nella borsa, anche al mare è possibile trovare persone che non si rilassano mai e devono costantemente trovare un motivo di lamentela o disputa. I mesi estivi sono iniziati, poi, con la giustificata presa di posizione dei balneari contro l’irragionevole tassazione dei biliardini. Insomma, il clima sembra più rovente del solido sia per le elevate temperature non tipiche del mese di giugno sia per un ritorno alla normalità che dovrebbe essere – forse – gestito più sapientemente dopo due anni e passa di pandemia. Per non trovarsi nel mezzo di una discussione, poi, è bene sapere se è possibile raggiungere la battigia passando per uno stabilimento senza pagare l’ingresso.

Accesso in spiaggia gratuito o a pagamento?

Il problema nasce quando chilometri di costa sono occupati da stabilimenti privati e si trova difficoltà a trovare il tratto di spiaggia libero previsto dalla Legge. Per capire se l’accesso in spiaggia è gratuito o a pagamento in presenza di uno stabilimento occorre capire il “potere” degli impianti privati. Questi impongono un costo per raggiungere la battigia così come per affittare ombrello e lettini o per usufruire dei servizi proposti.

La legittimità va appurata spulciando la giurisprudenza per conoscere quanta giurisdizione hanno gli stabilimenti privati. La questione è scoppiata dopo il propagarsi della notizia che in un lido vicino a Napoli dei bagnanti hanno subito la perquisizione della borsa frigo da parte dei gestori della spiaggia. Il punto fondamentale è fino a che punto possono spingersi i bagnati da una parte e i titolari del lido dall’altra. La passerella interna allo stabilimento, ad esempio, dovrebbe essere soggetta a privatizzazione e dunque inutilizzabile dagli esterni? E il cibo può essere introdotto a condizione che si rispetti la pulizia della zona utilizzata?

I diritti dei bagnanti

I bagnanti sono liberi di portare cibo e bevande da casa mantenendo pulita la propria postazione. L’obbligo di utilizzare il servizio bar/ristorazione dello stabilimento non è preventivato dalla Legge. Per quanto riguarda l’accesso in spiaggia, poi, non può essere vietato così come il gestore del lido non può imporre alcun pagamento per il raggiungimento della battigia. La norma di riferimento è l’articolo 822 del Codice civile. La spiaggia è un bene pubblico – si legge nel testo – che appartiene al Demanio statale. Gli stabilimenti hanno una concessione e non una proprietà.

Ricapitolando, i bagnati sono liberi di raggiungere il bagnasciuga senza pagare, possono introdurre cibo e bevande e nessun gestore ha la possibilità di perquisire borse frigo o altro.

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