Fatturazione elettronica, arriva la lista degli esclusi: chi può evitar di presentarla

L’obbligo di fatturazione elettronica a partire dal prossimo 1 luglio sarà esteso anche alle partite Iva nel regime dei forfettari e dei vecchi minimi

Non tutti però sono tenuti ad osservare questa nuova disposizioni. Esistono infatti delle eccezioni. Andiamo a vedere quali sono nello specifico.

Partite Iva
Fonte Adobe Stock

L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati è stato introdotto circa quattro anni e a partire dal 1 luglio verrà esteso anche alle partite Iva nel regime dei forfettari e dei vecchi minimi.

Nonostante ciò alcune partite Iva saranno escluse da questo nuovo obbligo. Prima di andare a scoprire quali sono è bene ribadire per quali soggetti titolari di partita Iva è previsto il nuovo sistema di fatturazione elettronica secondo l’articolo 18, commi 2 e 3 del D.L numero 36/2022:

  • soggetti in regime di vantaggio (D.L n 98 del 2011),
  • contribuenti in regime forfettario (L.n. 190 del 2014),
  • le associazioni che hanno esercitato l’opzione di cui alla Legge numero 389/91 che nel periodo di imposta precedente hanno conseguito proventi per un importo non superiore a 65.000 euro.

Partite IVA, obbligo di fatturazione: ecco chi è escluso

Il nuovo obbligo si applica dal 1 luglio 2022 per coloro che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi superiori a 25mila euro e a partire dal 1 gennaio 2024 per i restanti soggetti. 

La norma però prevede un periodo di transizione per cui da luglio a settembre 2022 le fatture potranno essere emesso entro il mese successivo a quello dell’effettuazione dell’operazione. In seguito il termine di emissione sarà di 12 giorni.

Per effetto di ciò sono esclusi dall’obbligo di fatturazione elettronica le partite Iva che nel 2021 hanno avuto guadagni non superiori a 25mila euro. Quindi sono interessati i contribuenti che versano un’imposta fissa del 15% (5% se è una start up) calcolati sui ricavi o compensi percepiti. 

La verifica de compensi diventa una discriminante fondamentale per poter evitare già da ora di dover fare i conti con la fatturazione elettronica e poterla procrastinare al 1 gennaio 2024. 

Insomma, nulla di complicato, bisognerà tenere d’occhio questi parametri per poi regolarsi sul da farsi. La strada però è ampiamente tracciata. Questo è un altro piccolo tassello alla lotta all’evasione fiscale che per troppo tempo ha falcidiato il nostro paese rendendolo più povero.

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