Conto corrente, la guerra spaventa gli italiani: corsa disperata, costa sta succedendo

È salita fino a 1.174 miliardi, +10% negli ultimi due anni, la liquidità degli italiani e così anche i prestiti e i mutui sono aumentati.

Non si arresta, quindi, la corsa ai depositi delle famiglie italiane che a causa del conflitto in Ucraina, e precedentemente due anni di pandemia di Covid, sono portate ad avere un risparmio “liquido”.

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La grande richiesta ricevuta anche dalle banche ha portato quest’ultime a doversi confrontare con la richiesta sempre più crescente di supporto online, tanto da imporre degli investimenti rapidi sul settore dell’innovazione e dei servizi digitali.

Conti correnti, la corsa disperata al risparmio “liquido”

Da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina ad oggi, i depositi delle famiglie italiane sono cresciuti dello 0,21%, toccando la quota di ben 1.174 miliardi di euro. I dato forniti dalla Banca d’Italia mostrano addirittura un aumento di quasi il 10% da due anni a questa parte, cioè dall’inizio della pandemia.

Le stime Abi dello scorso aprile confermano quanto detto mostrando un aumento dei depositi di tutti i residenti, imprese incluse, del 5,2%, un aumento di ben 92 miliardi di euro in un solo anno.

I tassi negativi di quest’ultimo periodo portando le banche a vivere un momento di pressione, poiché l’eccesso di liquidità potrebbe portare ad un eccessivo aumento dei costi di gestione. Il problema è che gli italiani hanno paura. Paura del futuro in generale, e quindi più restii ad investire su diversi settori e servizi. Per questo motivo molte banche hanno creato degli incentivi per i propri clienti al fine di convincere quest’ultimi a trasformare una parte della liquidità in polizze o fondi.

L’inflazione galoppante non fa che gettare benzina sul fuoco di una situazione al limite del gestibile per i cittadini. L’aumento del 23% delle richieste di prestiti, secondi gli ultimi dati Crif, da parte delle famiglie degli italiani non fa che confermare il periodo di crisi profonda che questo Paese sta attraversando. La modalità di di pagamento buy now pay later, che come dice il nome stesso permette di comprare subito e poi pagare più avanti nel tempo, è salita del 134% nel solo 2021, a causa soprattutto dell’enorme numero di acquisti online effettuati durante la pandemia lo scorso anno.

È proprio qui che entrano in gioco le banche e la loro capacità di aggiornarsi e soprattutto di digitalizzarsi in tempo per far fronte ad una così elevata richiesta di supporto online. Oltre il 44% delle banche ha offerto prestiti agli italiani utilizzando solamente il canale online, nel solo 2021.

Le nostre banche, inoltre, devono mettersi in regola con le loro controparti straniere che, invece, sembrano già ben più “addestrate” a contesti simili. La pandemia ha creato, però, il contesto perfetto obbligando le persone ad avere a che fare con gli sportelli online delle proprie banche per gestire i propri conti correnti. Più del 50% degli italiani ha iniziato o intensificato il proprio rapporto con le banche attraverso l’uso di canali telematici.

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