Contributi figurativi servizio civile o militare: ecco come colmare il vuoto assicurativo

Quando si svolgono alcune attività non è previsto il versamento di contributi. Come funzionano i contributi figurativi servizio civile o militare?

I contributi figurativi servono a colmare il vuoto assicurativo di specifici periodi. Grazie ai contributi figurativi è possibile coprire periodi come servizio civile o militare.

Contributi figurativi servizio civile o militare
Eco di Milano

L’INPS, infatti, consente l’accredito di questa tipologia di contributi per entrambi i servizi sopracitati. Quest’opportunità è riconosciuta sia ai lavoratori che ai pensionati e ai superstiti che hanno svolto servizio militare obbligatorio o di richiamo alle armi delle forze armate italiane o servizio equiparato.

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sull’accredito contributi figurativi servizio civile o militare.

Contributi figurativi servizio civile e o militare: di cosa si tratta

La contribuzione figurativa è una tipologia di contribuzione riconosciuta ai lavoratori o ai pensionati nei periodi in cui si è creato un vuoto assicurativo. In sostanza, si tratta di periodi in cui è stata svolta un’attività che però non prevede il versamento contributivo obbligatorio.

È questo il caso del servizio militare obbligatorio o di richiamo alle armi oppure del servizio civile. Si tratta di periodi durante i quali il contribuente svolge un’attività di utilità pubblica e per i quali l’INPS si fa carico del versamento di contributi figurativi.

L’accredito può avvenire dei seguenti Fondi:

  • Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) dei lavoratori dipendenti;
  • Gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
  • Fondi speciali di previdenza gestiti dall’INPS dove previsto dalle relative norme regolamentari.

Tuttavia, affinché avvenga il versamento dei contributi figurativi da parte dell’Istituto previdenziale la disciplina prevede che il soggetto interessato presenti un’apposita richiesta. La domanda deve essere presentata online, accedendo al portale ufficiale dell’INPS, tramite le proprie credenziali digitali. In alternativa è possibile effettuare la richiesta tramite Contact Center o rivolgendosi agli enti di patronato e agli intermediari dell’Istituto.

In ogni caso, il richiedente dovrà presentare un’autocertificazione relativa ai periodi di servizio per i quali intende beneficiare della contribuzione figurativa. Nella richiesta, dunque, devono essere indicati il distretto o l’ufficio militare di appartenenza.

Dopo aver effettuato la richiesta e inviato l’autocertificazione, l’Istituto previdenziale si occuperà di verificare il tutto, chiedendo la documentazione direttamente al distretto o all’ufficio indicato dall’interessato.

I tempi di lavorazione del provvedimento prevedono un periodo ordinario della durata di 30 giorni, così come stabilito dalla legge numero 241/1990.

Cosa sono i contributi figurativi

I contributi figurativi sono dei periodi assicurativi accreditati gratuitamente dallo Stato. I versamenti sono effettuati con lo scopo di offrire tutela a particolari categorie di lavoratori.

L’accredito gratuito dei contributi figurativi da parte dell’INPS avviene per i periodi durante i quali il lavoratore ha svolto un attività lavorativa che non prevede l’obbligo di versamenti contributivi previdenziali.

Questa circostanza si verifica anche durante un rapporto di lavoro subordinato, ad esempio, durante la fruizione dei periodi di malattia, maternità, disoccupazione, cassa integrazione, invalidità e così via. L’ordinamento giuridico italiano prevede l’accredito sul conto assicurativo dei lavoratori una contribuzione figurativa per offrire copertura assicurativa.

I contributi figurativi sono utili sia ai fini del diritto alla pensione che alla misura della stessa. In alcuni casi, il versamento dei contributi figurativi può avvenire d’ufficio: non è necessario che il lavoratore o il soggetto interessato presenti una richiesta.

In altri casi, invece, la disciplina prevede che il soggetto interessato presenti domanda all’INPS. La procedura è completamente gratuita.

Dunque, non bisogna confondere i contributi figurativi con il riscatto contributivo che prevede il versamento di una somma di denaro da parte del lavoratore o del pensionato. Quest’opzione permette di aumentare il montante contributivo riscattando determinati periodi non lavorativi, come ad esempio gli anni di università.

Quando è necessario presentare domanda?

La presentazione della domanda per i contributi figurativi avviene in caso di prestazione di servizio militare o di servizio civile. Tuttavia, la disciplina prevede anche altri casi:

  • Congedo di maternità e paternità e congedo parentale;
  • Assenza per malattia del figlio;
  • Assenze dal lavoro non retribuite per assistere, educare figli o portatori di handicap;
  • Periodi di assenza retribuite per assistere i portatori di handicap;
  • Assenze per malattie e infortunio;
  • Assenze per donazione di sangue o per donazione del midollo osseo;
  • Periodi di assenza per aspettativa dovuta a cariche pubbliche o sindacali.

Per tutti questi casi l’accredito della contribuzione figurativa è facoltativa. Ciò vuol dire che dipende dalla volontà del soggetto interessato.

In ogni caso, l’accredito viene effettuato dall’INPS dopo aver fornito a quest’ultimo gli elementi di calcolo necessari, tramite apposita comunicazione del lavoratore.

L’ordinamento giuridico italiano, oltre a prevedere la possibilità per il lavoratore di chiedere l’accredito dei contributi figurativi per i suddetti periodi, riconosce allo stesso l’opportunità di chiedere la cancellazione dei periodi coperti da contribuzione figurativa.

Di fatto, può accadere che il lavoratore abbia bisogno di cancellare alcuni periodi figurativi per evitare un nocumento sulla pensione. In ogni caso, la facoltà di rinuncia è riconosciuta solo per i periodi coperti da contribuzione figurativa, per i quali è prevista la domanda dell’interessato. Dunque, non è possibile procedere con la rinuncia della contribuzione figurativa accreditata d’ufficio, in base alle norme previste.

L’ordinamento giuridico italiano non prevede i limiti massimi per i periodi accreditabili a titolo di contribuzione figurativa. Ma in base a quanto stabilito dall’articolo 15 del decreto legislativo 503/1992, i lavoratori per i quali non risulta accreditata alcuna contribuzione al 31 dicembre 1992 possono chiedere l’accredito di versamenti contributivi figurativi, che non devono superare complessivamente 5 anni.

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